In Umbria secondo l’indagine congiunturale di Unioncamere, nel secondo trimestre del 2016 si sono registrati timidi segnali di ripresa per il settore manifatturiero. Dall’indagine risulta anche la cautela degli imprenditori nelle previsioni per il futuro.
Inoltre si attende di vedere come il sistema economico regionale reagirà ai recenti eventi sismici che avranno ripercussioni in tutto il territorio e in tutti i settori. Il sistema camerale umbro – viene sottolineato – farà del suo meglio per sostenerli.In particolare, il manifatturiero fa segnare un +4,3% nel valore della produzione rispetto al I trimestre 2016 (bene il tessile con +9% e le industrie elettriche ed elettroniche con+8,3%). Produzione con segno piu' anche nel confronto col II trimetre 2015 con un più contenuto +1,4% (unici valori negativiindustrie del legno e del mobile e industrie meccaniche entrambe intorno al -1%). A livello dimensionale unico dato negativo è quello delle imprese da 0 a 9 addetti rispetto al II trimestre 2015 con un -1,4%. Il fatturato è positivo del +4% rispetto al trimestre precedente – unico valore negativo quello delle industrie alimentari con -0,4%. Rispetto al II trimestre 2015 il valore è -0,3% con maggiori settori interessati dal segno negativo e quindi industrie elettriche ed elettroniche (-7,5%) altre industrie (-3,7%), industrie meccaniche (-,7%) e industrie del legno (-2,8%). Meglio il fatturato interno (+3,9% su I trimestre 2016 e 0 su II trimestre 2015), mentre il fatturato estero, dopo la battuta di arresto del trimestre scorso (-1,5% e -0,2%) è positivo quanto meno a livello congiunturale del +4,1% mentre a livello tendenziale segna un -1,8%. Gli ordini in totale segnano un +4,3% rispetto al trimestre precedente e un più contenuto ma sempre positivo +0,9% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, con valori positivi sia come ordinativi interni che esteri.