Il procuratore di Perugia Raffaele Cantone ha svolto una dura requisitoria nei confronti della gestione Gesenu, la società pubblica incaricata della raccolta rifiuti, con 23 persone finite sui banchi degli imputati. “È stata una gestione di tipo mafiosa che non ha fatto gli interessi del pubblico”.
I fatti si sono svolti tra il 2008 ed il 2015, motivo per il quale molti reati finiranno per essere prescritti ma non l’associazione a delinguere per la quale ci vogliono tempi più lunghi.
Di cosa vengono accusati gli imputati: innanzitutto di una lunga serie di reati contro l’ambiente negli impianti di Pietramelina e Borgoglione, per aumentare il proprio profitto e fregandosene dei danni all’ambiente.
Sono stati smaltiti irregolarmente rifiuti speciali che invece di essere trattati adeguatamente venivano semplicemente occultati. Inoltre a Pietramelina era stato stoccato il doppio del consentito oltre a gravi uscite di percolato.
Ci sono state responsabilità a vari livelli, sia dirigenziali che di chi doveva controllare le attività degli impianti e addirittura all’Arpa sono state consegnate relazioni non conformi alla realtà.