Dopo una lunga malattia si è spento a 81 anni, Luciano Gaucci, il presidente delle grandi imprese, noto per aver portato il Perugia Calcio dalla C alla A, lanciando giocatori come Materazzi e Nakata, discusso nell’ambiente della serie A per aver tesserato il figlio di Gheddafi, invidiato per aver inventato e sfruttato economicamente (con guadagni stratosferici), il giocatore Nakata.
“Lucianone “, così veniva chiamato dai tifosi e nell’ambiente del calcio,si è spento oggi a Santo Domingo, dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita; è stato uno dei patron simbolo di un’epoca che non c’è più. E non soltanto nel calcio con il Perugia ‘cosmico’,ma anche con il protagonismo arrivato con le vittorie con Tony Bin, o con la trovata della prima donna in panchina, Carolina Morace, con la Vitebese.
Gaucci era un omone semplice e simpatico, ma dal carattere rissoso, di strada ne aveva fatta tanta sino a diventare da semplice autista a Roma ( guidava il tram numero 8), a sfruttare le amicizie negli ambienti nella Dc andreottiana, diventando poi imprenditore di successo.
Era noto negli ambienti anche per le sue sfuriate: fece la guerra a Matarrese, quando seppe di un cavallo regalato ad un arbitro che gli costò una retrocessione a tavolino, litigò anche con Carraro. Vinse con il caso Catania, quando la Serie A dovette essere allargata a 20 squadre, e la B a 22.
Litigò con la Figc quando, nel 2003, si era messo in testa di tesserare una calciatrice donna, la centravanti della Germania Birgit Prinz, per il Perugia dei maschi: affermava “nessun regolamento lo vieta” ed aveva ragione anche se si disinnamorò facendo poi fallire la sua idea..
Marco Materazzi alla notizia della scopmparsaa del suo ex presidente ai tempi del Perugia, di cui l’ex azzurro fu capitano, lo ha ricordato così sui social “Non ti sarò mai grato abbastanza, a te e alla tua famiglia. Grazie di tutto. Dopo di te il nulla a Perugia “.
Serse Cosmi manifestando il suo dolore ha dichiarato “Sono veramente sconvolto”. Serse fu chiamato per la prima volta alla guida del Perugia da Lucianone nel 2000, dove rimase fino al 2004. Oggi è tornato ad allenare nuovamente la squadra.
I guai giudiuziari di Gaucci ebbero inizio con il fallimento da 80 milioni di euro del Perugia calcio guidato dalla famiglia e dai figli.
Il fallimento diede vita ad un’indagine penale che, il 26 novembre del 2008, lo indusse a patteggiare con una condanna a tre anni di reclusione,e ad un anno e otto mesi ciascuno per i figli Alessandro e Riccardo.
Per tutti le pene sono state coperte dall’indulto: vennero indagati per avere avuto in vari periodi ruoli di vertice nel sodalizio ed erano accusati di bancarotta fraudolenta e di reati fiscali. Riccardo e Alessandro Gaucci trascorsero circa tre mesi in carcere e agli arresti domiciliari prima di tornare in libertà. Hanno sempre sostenuto la correttezza del loro comportamento, affermando di avere cercato di salvare in tutti i modi la società.
Luciano Gaucci non è stato invece mai arrestato essendo fuggito a Santo Domingo dove rimase a lungo sino al giorno in cui si è spento.