Colpiti da leucemia due giovani pazienti in cura nel reparto di Oncomatologia dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia e ospiti del residence “Chianelli” tornano a casa completamente guariti.
Si tratta di un quindicenne boliviano e un bambino di sei anni del Venezuela. I due giovanissimi sono stati in cura a Perugia per due anni. Questo risultato vittorioso premia la scienza della equipe di Oncoematologia pediatrice dell’Ospedale di Prerugia guidata dal dottor Maurizio Caniglia, e la generosità del comitato per la vita Daniele Chianelli con i suoi volontari. «Oggi fortunatamente guarisce più dell'80% dei bambini malati di leucemia curati in centri specializzati – afferma Franco Chianelli, presidente del Comitato per la vita -, ma vogliamo continuare a lavorare e impegnarci per quel 20 che non ce la fa, promuovendo sempre di più la ricerca scientifica e investendo sulla qualità della vita dei pazienti oncologici».
Nel 2015 il residence Chianelli, una struttura con 30 appartamenti nata per ospitare senza nessun costo di affitto malati in cura nei reparti di Oncoematologia Pediatrica ed Ematologia e famiglie, ha accolto oltre 70 nuovi pazienti con circa 120 familiari, italiani e stranieri. E insieme alla possibilità di ridurre notevolmente i disagi di un lunga permanenza lontano da casa e ricreare un clima familiare normale, si è continuato a lavorare sull'umanizzazione delle cure, con una equipe multidisciplinare che, accanto allo straordinaria professionalità dei sanitari e all'appropriatezza delle terapie, mette in campo psicologi, arteterapisti, musicoterapisti, clown, volontari, assistente sociale, mediatrice culturale, educatori, servizio religioso per prendersi cura del bambino malato e della famiglia a 360 gradi.
“Nella sfortuna di questa malattia – ha detto Erika Aguirre, madre di Fernando, il quindicenne guarito – abbiamo avuto la possibilità di essere curati in un centro specializzato straordinario come questo e la grande fortuna di vivere quest'esperienza difficile in una vera casa, con la vicinanza, l'aiuto e il conforto di tutto lo staff del Chianelli. Durante il periodo di permanenza nel residence ho partorito la mia seconda figlia che si chiama Luciana, come la signora Chianelli; quando sono arrivata a Perugia per curare mio figlio ero incinta. Non so se ce l'avrei fatta senza di loro”.