Coinvolti Vip, manager e politici
“Se vuoi ti posso mandare un file che nessuno ha, neanche in finanza, ove ci sono le 500 imprese italiane rette dai russi”.
Come riporta Il Corriere dell’Umbria, è quanto scrive il luogotenente Pasquale Striano, accusato dalla Procura di Perugia di accesso abusivo ai sistemi informatici e rivelazione di segreto, al funzionario dei Servizi finito anche egli nell’indagine per le stesse accuse.
Il messaggio, che risale al 17 marzo del 2022, è citato nella richiesta di misura cautelare avanzata dai pm umbri.
E intanto la Procura di Perugia ha inviato le carte alla commissione Antimafia.
Nell’inchiesta della procura di Perugia sui presunti accessi abusivi alle banche dati della Direzione nazionale antimafia, e la conseguente rivelazione di informazioni riservate, è indagato anche un uomo dell’Aise (Agenzia informazione e sicurezza esterna), cioè i servizi segreti per l’estero.
È questa una delle maggiori novità emerse sull’inchiesta, che da quando se n’è cominciato a parlare a marzo scorso ha avuto sviluppi più marginali relativi alle modalità delle indagini.
L’inchiesta in questione era iniziata da un esposto che il ministro della Difesa Guido Crosetto aveva fatto in seguito alla pubblicazione di un articolo del quotidiano “Domani” che conteneva informazioni molto riservate sul suo conto, e in realtà va avanti almeno dall’estate del 2023.