Serie di ordigni bellici nel cantiere di Bocca Trabaria, al confine fra Umbria e Marche, dove è in corso il rifacimento della strada, dopo il pesante crollo dello scorso inverno che ha chiuso il tratto di collegamento con le Marche.
Sul posto si è insediato in Prefettura un tavolo di coordinamento convocato dal prefetto Claudio Sgaraglia, anche in risposta alle pressioni dei comuni di San Giustino e Borgo Pace, sul prosieguo dei cantieri per il ripristino della viabilità.
All’incontro erano presenti il sindaco Paolo Fratini, insieme ai tecnici del Comune, quelli di Anas, i comandanti di polizia stradale, carabinieri e vigili del fuoco, oltre al capitano Alessandro Garrone del 6° reggimento Genio Militare di Roma.
Come riferisce La Nazione Umbria, proprio gli artificieri hanno fatto presente la particolarità dei tre ordigni ritrovati e l’unicità di questo tipo di disinnesco. Si tratta infatti di grosse bombe già note, ma mai ritrovate collegate assieme, con tanto di spolette innescate e micce unite tra di loro. Le operazioni di disinnesco dovranno essere quindi svolte con la massima cautela, visto l’elevato rischio di esplosione. Inoltre vi è la concreta probabilità che non siano ordigni trasportabili, come era invece accaduto nel precedente ritrovamento dei primi tre.
«Per il momento è stata interdetta l’intera area-che si sviluppa su un raggio di 381 metri dal punto del ritrovamento- chi dovesse essere trovato all’interno di questa area, trasgredendo al divieto, commette un reato perseguibile penalmente, vista l’alta pericolosità degli ordigni», fa sapere la Prefettura. Gli artificieri opereranno a San Giustino proprio in questi giorni.
Nel momento in cui saranno svolte le operazioni di disinnesco l’area interdetta avrà un raggio molto più ampio. Non finisce qui: una volta rimosso il pericolo, le operazioni di bonifica riprenderanno, in quanto devono essere svolti interventi su un fronte di cantiere di circa 30 metri. Non è escluso che nel corso della bonifica altri ordigni possano riemergere.