E' una disfunzione del grasso a predisporre i parenti delle persone con diabete alla comparsa della malattia. Se la predisposizione al diabete è infatti scritta nei geni, sono però degli speciali interruttori molecolari a trasformarla in realtà.
E proprio nel grasso sottocutaneo sono presenti una serie di questi interruttori molecolari capaci di trasformare in malattia la semplice predisposizione. La scoperta arriva da uno studio presentato al Congresso dell'Associazione europea per lo studio del diabete (Easd) da giovani ricercatori della Società Italiana di Diabetologia (Sid).“Abbiamo studiato un gruppo di parenti di primo grado di persone con diabete, individui in buona salute ma ad elevata probabilità di sviluppare diabete nel corso della vita.
“Questi soggetti, seppur sani – spiega Luca Parrillo, del laboratorio di Genomica del Diabete dell'Università Federico II di Napoli – presentano delle alterazioni a livello del grasso sottocutaneo. In particolare, il tessuto adiposo di questi soggetti non è in grado di assolvere alla propria funzione e questo favorisce l'accumulo di grasso in zone del corpo come il fegato o il cuore. Tutto ciò porta ad alterazioni del metabolismo del glucosio, che a loro volta possono condurre al diabete. Lo step successivo consisterà nell'andare a vedere se questi cambiamenti possano essere misurabili nel sangue, per poter utilizzare un semplice prelievo di sangue anziché ricorrere
alla biopsia del grasso addominale''. Questi studi, commenta il presidente Sid Giorgio Sesti, ''aprono nuovi scenari sulla possibilità di predire con precisione lo sviluppo del diabete tipo 2 in soggetti a rischio e di identificare target farmacologici personalizzati''.