Di Ciuenlai – Verrebbe da dire “tutto è bene quel che finisce bene”. Già ma finisce?
L'accordo raggiunto ieri sera tra le due parti del Pd Umbro che , formalmente, mette fine alla crisi in Regione con il rientro di Luca Barberini all'Assessorato alla sanità, è indubbiamente una cosa positiva. Non solo per la governabilità, ma anche per i contenuti, che se trovano pratica applicazione , costituiscono, indubbiamente, un cambio di passo rispetto alle gestioni passate. Insomma quella fase nuova, ancora tutta sulla carta, che tanto piace al segretario Leonelli, che oggi può essere soddisfatto per il buon fine riportato dalla sua iniziativa.
Ma il tutto ha ancora un ostacolo serio da superare. Si tratta della clausola che prevede la rotazione dei dirigenti, che dovrebbe avvenire, praticamente subito, “entro e non oltre il 30 di agosto”. E la domanda è : a quel punto che farà l'attuale direttore della sanità umbra? Qualcuno parla di un “Orlandi furioso” che non vuole accettare “il declassamento ad altro e più importante incarico” e che reclama “il rispetto del contratto firmato” che, sembra, non preveda l'ipotesi di sostituzione dall'incarico . Se tutto questo si trasforma in un contenzioso al Tar, in eventuali sospensive della decisione o peggio in accoglimento dell'eventuale ricorso, che succede? Siamo di nuovo punto e a capo?
E ci sono in giro già diversi “complottisti” che parlano, addirittura, di uno scenario studiato a tavolino. Se Orlandi rientra per mano del Tar , come fa Barberini a rifiutarlo? Un assaggio di “fantasia al potere”, che la dice però lunga sul clima di sospetto che ancora abita nelle stanze di Palazzo Donini.
E qui torna il tema che, volontariamente od involontariamente, il caso Barberini ha messo a nudo e che in qualche modo le forze politiche, il Pd in primo luogo, devono sciogliere se vogliono garantire uno straccio di governabilità vera e non surrogata; In Regione comandano i politici eletti o quelli nominati?
P.S. Per il futuro di Orlandi si parla di una posizione “di prestigio” nell'organico della Presidenza (per la serie l'hai voluto tu, prenditelo tu) , che però sa tanto di parcheggio in attesa di…, della famosa presidenza dell'Agenzia interregionale per gli acquisti sanitari , della responsabilità di settori importanti come il personale, l'organizzazione ecc. Ma lui, pare che non si veda fuori della sanità, e che nonostante questo intenda resistere. Il “crostino” adesso è in mano alla Governatrice. Una nuova eventuale (ma non auspicabile per l'Umbria) rottura peserebbe tutta sulla sua testa.