di Bruno Di Pilla – Ubi Deus, ibi charitas. In occasione del forum economico di Assisi, Papa Francesco non solo ha per l’ennesima volta esortato popoli, capi politici e seguaci di ogni religione a praticare la solidarietà tramite una maggiore condivisione delle risorse della Terra, ma ha disposto l’organizzazione di gruppi operativi di persone dèdite, in ogni diocesi, al soccorso dei tanti poveri che affollano città e borghi minori. Mentre scienziati e ricercatori sembrano aver trovato efficaci vaccini anti-Covid, la cui distribuzione si spera avvenga in tempi brevi “erga omnes”, il Pontefice, coadiuvato dal fedelissimo Cardinale Gualtiero Bassetti, che ha sconfitto il virus alla bella età di 77 anni, s’è messo al lavoro per allestire in tutta Italia drappelli di uomini e donne capaci di sovvenire ai bisogni d’individui e famiglie in crisi. Tempus fugit, con il Natale alle porte. Allertati vescovi, parroci e diaconi della Penisola, l’instancabile successore argentino di Pietro, tra l’altro felice per l’ascesa del cattolico Biden alla Casa Bianca, vuole che non solo lo Stato provveda ai cosiddetti ristori economici, ma anche la Chiesa si adoperi per alleviare le sofferenze di quanti hanno perso il lavoro o comunque versano in condizioni drammatiche. Mense ed ostelli Caritas sono già stati potenziati, angeli in carne ed ossa distribuiranno abiti, cibo e pacchi-dono ai senza tetto, cui verrà offerto un ricovero, i parrocchiani avranno il compito d’informarsi, casa per casa, sulle reali esigenze dei vicini in difficoltà, sostanziose collette saranno organizzate dai fedeli benestanti e non è escluso che alcune chiese, come già avvenne in passato, siano pro-tempore adibite a centri di ospitalità per chi dorme all’addiaccio. Fratellanza, eguaglianza, solidarietà tra gli inquilini di Madre Terra. Papa Francesco sprona tutti noi, discendenti di Abramo, a sostenerci l’un l’altro. E’ la damnatio memoriae (la radicale condanna) dell’individualismo e dello spietato capitalismo?