Dopo la decisione di prorogare la chiusura per le scuole medie per un’altra settimana, la Giunta Regionale ha rinnovato anche l’ordinanza numero 68, che conferma lo stop durante la domenica per i negozi di vicinato fino al 21 novembre (prima fino al 14), ad eccezione di edicole, tabacchi e farmacie.
Le Forze dell’Ordine e la Guardia di Finanza sono scese in campo per monitorare sul rispetto delle norme da parte degli esercizi commerciali, i controlli dei quali, durante la giornata di mercoledì 11 novembre, sono stati 101 (senza nessuna multa), secondo i dati forniti dalla Prefettura di Perugia.
Questa ulteriore stretta non fa parte delle limitazioni previste a livello nazionale dall’ultimo DPCM, il quale limita la chiusura unicamente ai centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi.
La risoluzione, che potrebbe essere ulteriormente prolungata in base ai dati del contagio, si è resa necessaria a causa dell’impennata di contagi che si sta scatenando all’interno della nostra regione. Ieri si sono registrati in Umbria ben 783 nuovi casi positivi e 8 decessi.
Le chiusure che la nostra regione sta affrontando, se da un lato sono finalizzate a contenere il contagio da Coronavirus, dall’altro penalizzano fortemente gli operatori economici e gli imprenditori locali, primi tra tutti bar e ristoranti, molti dei quali hanno deciso di fermare la propria attività definitivamente.
La crisi pandemica contribnuisce di molto al danno economico come è stato confermato da Banca di Italia che ha presentato in video-conferenza alla stampa l’analisi e l‘aggiornamento congiunturale sull’economia umbra, dal quale è emerso che la crisi dei consumi si è riflessa in misura severa non solo sui servizi di alloggio e ristorazione, ma anche sul commercio al dettaglio non alimentare.
La crisi economica, contro la quale l’Umbria sta combattendo da anni ed ora unita a quella sanitaria, è ora un ostacolo sempre più difficile da superare.
Il periodo di Natale (se verranno concesse le riaperture previste per il 3 dicembre, data di scadenza del DPCM) potrebbe portare notevoli introiti nelle casse dei commercianti e provare, in parte, a risanare la nostra economia; la speranza è che, durante le feste natalizie, si torni almeno ad una parvenza di normalità.