di Bruno Di Pilla – Adesso non facciano storie le banche nel concedere prestiti. Dopo il massiccio intervento dello Stato, che ne garantirà il buon fine e quindi la restituzione al 90% in caso d’insolvibilità delle medie e grandi imprese beneficiarie, basteranno sommari accertamenti sulla serietà di chi chiede finanziamenti per riprendere a pieno ritmo, quando scatterà il semaforo verde, l’attività produttiva interrotta a causa della pandemia.
Artigiani, commercianti, partite IVA e piccoli imprenditori saranno ancor più agevolati, dal momento che non avranno patemi d’animo nel chiedere somme fino a 25.000 euro, essendo stata estesa al 100% la pubblica garanzia. Finalmente lo Stato keynesiano scende in campo con una potente iniezione di liquidità, che ammonta a complessivi 750 miliardi, per far fronte alla grave contingenza depressiva.
Il Governo Conte ha inoltre esteso a tutti i settori strategici, incluse banche ed assicurazioni, il “golden power”, potere statuale di veto già in vigore dal 2012. Per un pugno di dollari sarà dunque impossibile a gruppi stranieri lanciare OPA in borsa (offerte pubbliche d’acquisto) o tentare scalate non gradite alle società italiane considerate di vitale importanza e di maggior prestigio internazionale. Il polso fermo dell’Esecutivo con il “Salva-Italia 2” fa piazza pulita di ogni localismo e, spazzando via resistenze di Governatori e Sindaci, assegna al potere centrale le decisioni che servono per un’immediata ripresa della nostra economia, sul piano interno e dell’export.
Ora si spera che anche esercenti, artigiani ed imprenditori si mettano una mano sulla coscienza e non approfittino del facile approccio al credito per svignarsela con i soldi, magari perché, spaventati dalla diffusione del morbo, non credono in una sollecita riapertura delle loro aziende. Non tradiscano la Patria, pessimisti e sfiduciati, nell’ora più grave dopo la fine della seconda guerra mondiale. Ricordino che il già forte indebitamento dello Stato crescerà a dismisura, dopo impegni finanziari così imponenti a loro favore, e che l’auspicabile varo degli eurobond non è affatto scontato, considerato lo scetticismo in materia dei Paesi unionisti più prosperi. Come i cittadini comuni sono chiamati a far sacrifici, rispettando alla lettera le norme anti-contagio, così chi ha in mano le redini delle attività produttive faccia fruttare, a beneficio dell’intera collettività nazionale, i titanici sforzi del Governo. Nessun dorma, in questi giorni decisivi per le sorti della nostra amata Italia.