Ridurre al massimo il disagio di imprese e lavoratori anche del settore agricolo e agroindustriale della regione. È quanto auspica Confagricoltura Umbria davanti all’emergenza Coronavirus e dopo che nelle ultime ore stanno emergendo sempre più notizie non certo positive e non solo in merito a questioni di psicosi sanitaria ma anche in termini economici.
Pure il comparto agricolo “non deve quindi abbassare la guardia, visto che potrebbero essere non poche le conseguenze anche per aziende agricole e agrituristiche” afferma il presidente di Confagricoltura Umbria Fabio Rossi.
“Pur se la nostra regione non riscontra casi di contagio ed è considerata al momento non da zona rossa – prosegue Rossi – sono però già evidenti le ricadute negative sull’economia regionale, turistica e commerciale soprattutto, ma con il comparto agricolo che non deve farsi trovare impreparato ad ulteriori sviluppi”.
Per questo motivo Confagricoltura Umbria sollecita un confronto incentrato su questo tema invitando a riflettere e anche a pensare sull’opportunità di attivare un tavolo regionale con tutti i soggetti coinvolti in materia – le organizzazioni del settore agricolo e agroalimentare – e quelli istituzionali competenti. Vanno però anche ringraziati per Confagricoltura, allo stesso tempo, sia il Governo nazionale che la Regione Umbria per l’impegno messo in essere allo scopo di fronteggiare l’emergenza sanitaria ed economica legata al COVID-19 (Coronavirus) e per aver assicurato chiarezza e armonizzazione delle decisioni per garantire la salute di tutti i cittadini.
Per Rossi quindi, in tal senso, “va nella direzione giusta la prima azione della Giunta regionale con le risorse investite a seguito della rimodulazione del Piano di sviluppo rurale e del Por Fesr 2014-2020”. Una rimodulazione, per complessivi 31 milioni di euro, che punta a comporre progetti immediatamente cantierabili finalizzati al concreto sostegno alle imprese agricole, al settore dell’agroalimentare e ad aiutare i giovani agricoltori.
“Occorre prima certamente risolvere i problemi che limitano l’attività delle strutture produttive che rientrano nella cosiddetta zona rossa – sottolinea Rossi –, ma le difficoltà però non mancano altrove. Nel frattempo le aziende agricole anche umbre continuano a lavorare e ad assicurare la produzione di beni alimentari”.
Dalla Giunta straordinaria convocata proprio ieri (26 febbraio) dal presidente di Confagricoltura nazionale Massimiliano Giansanti è emersa chiara la richiesta dell’Organizzazione di fare la propria parte nell’affrontare quest’urgenza che, oltre ai gravi aspetti sanitari, rischia di aggravare una situazione economica già difficile. Giunta convocata il giorno successivo al Tavolo ministeriale straordinario indetto dal ministro Bellanova sulle azioni nel settore agroalimentare a fronte dell’epidemia Coronavirus.
La crisi sanitaria, insomma, non deve diventare crisi economica. Per Confagricoltura è quindi importante avviare subito una cabina di regia interministeriale che affronti in maniera coordinata l’emergenza Coronavirus per tutto il settore agricolo e agroindustriale.
La costituzione di una cabina di regia che veda coinvolti tutti i dicasteri interessati, le organizzazioni di imprese delle filiere “dal campo alla tavola” è per Confagricoltura uno sforzo congiunto necessario per garantire continuità produttiva e commerciale a un comparto che rappresenta quasi il 20% del PIL nazionale e circa il 10% dell’export nazionale complessivo.
Intanto Confagricoltura, grazie alla capillare rete sul territorio, ha costituito una task force sul problema Coronavirus, che opera in costante raccordo con le strutture provinciali e regionali, e che segue attentamente la situazione e interviene sulle autorità competenti. Trasporti, logistica, difficoltà legate alla mancanza di manodopera stagionale, tutela dei lavoratori, consegne dei prodotti sono le questioni più urgenti: non potendo evadere gli ordini, le aziende stanno subendo perdite importanti.
E’ inoltre inaccettabile, perché ingiustificato, qualsiasi rallentamento dei prodotti italiani e, per quanto riguarda la nostra regione, di quelli umbri verso i mercati esteri. Pertanto, secondo Confagricoltura, vanno anche duramente contrastate le azioni speculative dirette, in questa fase, a screditare all’estero il made in Italy con concorrenti che vogliono strumentalizzare la situazione in essere.
A preoccupare Confagricoltura è anche lo stop di Taiwan alle importazioni di carni suine italiane. Il problema verrà sottoposto all’attenzione del ministro agli affari esteri oltre che al ministro per le politiche agricole affinché il divieto non si estenda anche a tutta la Cina mettendo a rischio gli accordi commerciali faticosamente raggiunti. Un duro colpo anche per il molto attivo mercato umbro.