Sembrerebbe sfumato un possibile accordo tra i vertici di Coop Centro Italia e l’amministrazione comunale di Foligno, in relazione al contenzioso aperto tra le parti che ha come oggetto la vicenda dell’ex zuccherificio,che ha messo a rischio gli investimenti del Gruppo umbro.
Alla fine dell’incontro, insoddisfacente, la Coop Centro Italia potrebbe dare corso alla richiesta di pignoramento dei beni del Comune di Foligno .
Intorno alla fine di Novenbre 2016 Il Tar dell’Umbria si era pronunciato sul ricorso presentato da Coop Centro Italia contro i provvedimenti adottati dal Comune di Foligno a proposito dell’area conosciuta come ex Zuccherificio, in particolare in riferimento all’esproprio del vecchio sito produttivo di là dal Topino al centro di un piano particolareggiato per la riqualificazione «la cui efficacia è scaduta – ricordano i giudici amministrativi – nel maggio del 2015».
«Il Comune di Foligno doveva risarcire Coop Centro Italia». In particolare a Coop, assistita dagli avvocati Fabio Amici e Alarico Mariani Marini, è stato riconosciuto il diritto al risarcimento per le opere di urbanizzazioni compiute nell’area che dovranno essere quantificate nell’arco di 90 giorni. Il risarcimento doveva essere versato entro lo stesso termine dal municipio, difeso dall’avvocato Antonio Bartolini.
In particolare il Tar, il cui collegio era rappresentato dal presidente Lamberti e a latere da Amovilli e Mattei, ha giudicato «improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse la richiesta di annullamento della nota con cui il Comune l’11 novembre 2014 ha sostanzialmente chiesto a Coop di mettere a disposizione circa 2,1 milioni di euro da corrispondere a titolo di indennità di esproprio alla società Magazzini Gabrielli in qualità di proprietaria di parte dei terreni».
Il Tar motivava così la decisione: «La richiesta di risarcimento appare fondata e deve pertanto essere accolta, con condanna del Comune di Foligno a risarcire Coop per i danni subiti in conseguenza del ritardo accumulato nell’adozione degli atti inerenti la procedura espropriativa, mentre per quanto riguarda l’ammontare del danno da risarcire – rileva il collegio – esso dovrà essere pari ai soli costi economici sostenuti dalla società ricorrente per la realizzazione delle opere di urbanizzazione poste in essere fino allo scadere del termine di validità del piano particolareggiato. Non si ritiene di dover accogliere la domanda risarcitoria per il danno da immobilizzazione dei capitali da impiegare per le opere in questione e da mancato guadagno per l’inutilizzo delle stesse, non essendo stata fornita prova di un eventuale diverso impiego di detti capitali e dell’effettiva futura destinazione a reddito degli edifici che sarebbero dovuti essere costruiti».
Nelle memorie depositate all’inizio dell’anno il danno era stato quantificato in circa 20 milioni, nella sentenza del Tar la cifra a cui si fa riferimento era di poco superiore ai 10 milioni. Ma la cifra doveva esser quantificata e documentata da Coop entro 90 giorni.
Ancora oggi l’immobile è in completo stato di abbandono e la Coop Centro Italia è stata seriamente danneggiata . La Coop Centro Italia, con presupposti di mera collaborazione , aveva accettato l’offerta del Comune che chiedeva 60 giorni per potere effettuare una proposta, che si sintetizza nell’accordo -proposta di fare restare il Gruppo Gabrielli (Tigre ) al suo posto di origine ed a Coop Centro Italia di realizzare il centro commerciale nella parte interna dell’ex zuccherificio.
Ma c’è un particola:entrambi le parti ( Comune e Coop Centro Italia) non vogliono assumersi la responsabilità di attivarsi perché ad avviso di Coop dovrebbe essere il comune a procedere nel tentativo, ma l’amministrazione comunale si defila a causa delle responsabilità civili e penali che entrambi le parti potrebbero essere costretti ad assumersi per portare a termine il progetto che, lo ricordiamo,prevede da parte di Coop Centro Italia la costruzione di immobili, uffici ed un grande centro commerciale nella zona dello zuccherificio.