Il premier Giuseppe Conte, ad Assisi, in occasione delle celebrazioni per San Francesco patrono d’Italia, ha parlato anche del terremoto in Umbria. E si è espresso a chiari note: «Purtroppo bisogna riconoscere che l’opera di ricostruzione dopo il terremoto procede con intollerabile lentezza: dobbiamo imprimere una svolta decisiva.
Dobbiamo affrontare un rischio maggiore, cioè che questi territori, anche dopo il recupero, vengano abbandonati per sempre e non abbiano più una comunità per abitarli. Per questo la ricostruzione deve andare avanti senza altri indugi».
Sul tema delle tasse Conte ha detto: «Dobbiamo realizzare un Paese più giusto in cui i contribuenti onesti paghino di meno anche grazie ai proventi della lotta alla evasione fiscale».
Il presidente del Consiglio auspica un «Paese in cui ci siano asili nido gratuiti e si dia un senso ai principi di dignità della Costituzione, un Paese in cui non si tagliano risorse nella scuola e nella sanità ma si cerca di potenziarle».
Conte ha poi parlato della situazione dei poveri in Italia: «Non è la povertà a bussare alle porte del governo ma sono le istituzioni che devono intercettare i bisogni dei cittadini e contrastare sul campo la povertà assoluta». «L’anno scorso – ricorda Conte – abbiamo varato il reddito di cittadinanza. Faremo ancora di più, affiancandoci all’Inps, abbiamo elaborato un progetto: andremo in sei città dove ci sono 50mila persone senzatetto che non usufruiscono del reddito di cittadinanza pur avendone diritto. Sono persone invisibili, le vogliamo rendere visibili».
Nel suo discorso Giuseppe Conte si è anche soffermato sulla questione ambientale: «Serve uno sviluppo che rispetti la creazione, che rispetti l’ambiente, che sia realmente umano. Sento questo impegno come cittadino, come padre. La tutela dell’ambiente è prioritario della nostra esperienza di governo».
«Oggi urge ricostruire una cultura politica»: gli ha fatto eco padre Mauro Gambetti, custode del Sacro Convento di Assisi, nel salutare tutte le autorità presenti. Fra gli ospiti anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.