di Bruno Di Pilla – In questi tempi caratterizzati da un gelido tecnicismo e dalla progressiva perdita di caldi valori interpersonali, molto ci mancherà il mistico ecumenismo canoro di Franco Battiato, uno degli ultimi aedi dell’umanesimo rinascimentale. Nei suoi brani poetici e sempre inclini all’elevazione spirituale, sembrano rivivere le immortali opere dei maestri cinquecenteschi Erasmo da Rotterdam, Thomas More, Tommaso Campanella, nonché le nobili aspirazioni egualitarie e tolleranti dei socialisti utopisti Fourier, Saint Simon, Owen, Mill, Thompson, Proudhon. Profondamente critico di ogni malvagità umana e del malaffare politico-mafioso, Battiato ha per tutta la vita celebrato gli intramontabili miti dell’onestà e della solidale, reciproca interazione fra esseri umani, senza mai dimenticare, con i suoi orientaleggianti richiami, l’amore incondizionato per Madre Natura e le sue poliedriche creature.
Che la terra ti sia lieve, Franco.