“La comunità produce bisogno, non profitto. Produce richiesta di aiuto, non interessi per guadagnare”. Queste le parole che don Pierino disse a un giornalista che gli chiedeva che cosa fosse per lui la comunità e quale fosse il segreto del suo successo.
Due frasi in cui è racchiuso tutto il senso della missione della Comunità Incontro. Parole che ha voluto riprendere la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati nel messaggio inviato, per il tradizionale appuntamento “Pane, mortadella e mela”, alla Comunità dal responsabile di struttura di Molino Silla, Giampaolo Nicolasi.
La Casellati ha voluto dedicare un pensiero alle giovani vittime delle loro fragilità: “Siete vivi e coraggiosi, ce la farete. Alle famiglie, alle mamme e ai papà che patiscono il dolore di figli in difficoltà: ‘Siete tutto il loro mondo, amateli sempre!’”.
Una giornata di ricordi, quella di domenica 30 settembre, in cui si sono anche festeggiati i 39 anni della fondazione della Comunità Incontro Molino Silla di Amelia. Due filmati in bianco e nero hanno raccontato quando don Pierino arrivò con i suoi ragazzi nell’allora Fosso delle streghe, ora diventata la Valle della Speranza. All’epoca gli abitanti di Amelia non volevano che quei ragazzi anzi quei “drogati”, così venivano definiti, vivessero nel loro territorio. Ma don Pierino non ha sentito ragione e si è battuto per salvare i suoi ragazzi.
“Don Pierino – ha sottolineato l’avvocato Manlio Morcella, amico della Comunità e del Don – era un prepotente lucido con un’intelligenza che andava oltre la genialità. Più volte mi ha confidato che il suo timore era quello del futuro della Comunità. Sapeva di contare sui suoi stretti collaboratori come Giampaolo Nicolasi, Antonio Chieppa, Marco Araclea, Claudio Previtali. Ed in effetti aveva ragione perché sono loro che stanno continuando la sua opera”.
Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, da sempre vicino alla Comunità, ci ha tenuto a ricordare don Pierino e ha ribadito il suo no ad ogni forma droga. Una “battaglia” che ha sempre combattuto al fianco della Comunità Incontro.
Anche il prefetto di Terni De Biagi, il procuratore di Terni, Liguori, il questore, Messineo, i parlamentari leghisti Tesei, Caparvi, Briziarelli e l’assessore regionale alla Sanità Barberini, il direttore generale della Usl Umbria 2, Imolo Fiaschini, hanno espresso la loro vicinanza alla Comunità Incontro ricordando ai ragazzi presenti che i problemi vanno affrontati e riconosciuti senza timori. Briziarelli ha puntato il dito contro le droghe leggere dicendo che non esistono: “La droga c’è ed è morte”. Concetto ribadito dall’avvocato Lorefice, presidente della Comunità Incontro. Per il capogruppo in Regione del M5s, Andrea Liberati, la Comunità Incontro è un sogno che continua. Presenti nell’importante giornata di ieri, tra gli altri anche il comandate provinciale dei carabinieri di Terni il colonnello Davide Rossi, l’Ad dell’Ast, Massimiliano Burelli, il presidente onorario della Fondazione Incontro, Eros Brega, il vescovo Piemontese che ha dato la sua benedizione, il capogruppo leghista in Regione, Emanuele Fiorini, gli onorevoli Nevi e Polidori, il sindaco di Terni, Leonardo Latini, e quello di Amelia, Laura Pernazza.
Parole importanti riguardo alla validità della Comunità Incontro, fondata 39 anni fa, sono state espresse dal senatore Primo di Nicola, vicepresidente della commissione di vigilanza sulla Rai.
Saluti dal palco da parte di don Ezio, che ha presentato la giornata all’onorevole Fontana e al premier Conte che non sono potuti essere presenti per impegni presi precedentemente, ma hanno comunque voluto esprimere la loro vicinanza alla Comunità Incontro con due importanti messaggi.
“Come ministro – si legge in una nota dell’onorevole Lorenzo Fontana – con delega alle politiche antidroga, d’intesa con il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, stiamo portando avanti un’intensa azione di contrasto alla diffusione di droghe, di lotta al narcotraffico, di prevenzione, di sensibilizzazione. Stiamo rafforzando l’attività del dipartimento per le politiche antidroga, abbiamo avviato uno studio di fattibilità per il potenziamento del sistema allerta precoce (che si dovrà necessariamente adeguare alle nuove evidenze in ambito scientifico), lavoriamo a stretto contatto e nella massima condivisione di obiettivi con il ministro Salvini e le forze dell’ordine. Con l’operazione ‘scuole sicure’ si stanno già ottenendo significativi risultati, a tutela degli studenti e per la tranquillità delle famiglie”.
Anche il premier Conte ha espresso il suo apprezzamento per l’iniziativa e per il prezioso lavoro che la Comunità Incontro svolge per il recupero dei tossicodipendenti.
Un saluto speciale è stato mandato attraverso un video da Mogol che ha ricordato di essere presente con l’anima, la mente e il cuore.
Spazio, durante l’incontro che si è tenuto ieri all’auditorium, anche alla responsabile scientifica della Comunità Incontro, psichiatra e psicoterapeuta del Policlinico Gemelli, Flaminia Alimonti, che ha illustrato le varie tipologie di dipendenza e il trattamento di recupero in comuntà.
“In questa fase storica – sottolinea la psicoterapeuta Tania Fontanella, responsabile dell’equipe multidisciplinare – il comitato direttivo punta su una equipe multidisciplinare e informazione continua che sappia leggere il fenomeno delle nuove dipendenze, non solo legate a sostanze, ma anche a comportamenti legati ad internet e piattaforme sociali come cyberbullismo, bullismo e ritiro sociale. Equipe multidisciplinare che non è divisa a compartimenti stagni, ma si manifesta attraverso una armonica integrazione delle parti. La Comunità Incontro in questa fase storica delle nuove dipendenze è pronta ad ospitare soggetti che hanno a che fare con ogni forma di dipendenze lavorando su tre moduli: pedagogico, terapeutico e comorbilità psichiatrica”. La psicoterapeuta Fontanella ha illustrato anche il progetto INdipendente che ingloba in sé tre attività: INstrada, INascolto e INclasse.
Toccanti sono state le testimonianze dei ragazzi che hanno portato al termine il percorso di recupero e che oggi vivono una vita normale. A raccontare la loro storia sono stati Luana e Federico, ora marito e moglie. “Quando mi hanno portato in comunità – spiega Federico – non capivo perché ero qui e cercavo di sapere per quanto tempo dovevo fermarmi. Volevo uscire, andarmene. Poi piano piano, giorno dopo giorno, ho capito che per molti anni avevo non vissuto la vita ed ero stato solo vittima di cocaina e alcol. Ho portato a termine il programma ed ora posso dire che è stato giusto. Ora ho un lavoro, una moglie e degli obiettivi. A voi che siete qui dico: credeteci. Quando sarete fuori ricordatevi sempre gli insegnamenti e i consigli che vi hanno dato”. Per Luana: “Ogni giorno per noi è una continua conquista. Porterò sempre di me l’amichetta alcol che mi ha fatto perdere la dignità, ma che poi in Comunità sono riuscita a riacquistare con molti sacrifici”.
L’incontro al palazzetto si è concluso con l’Ave Maria di Gounod. La serata è proseguita con la cena a base di pane, mortadella e mela e uno scintillante spettacolo di fuochi d’artificio.