di Francesco Castellini – Don Pierino Gelmini il 12 agosto del 2014 è tornato alla casa del Padre.
Sono passati più di quattro anni dalla morte del fondatore della Comunità Incontro, ma il ricordo di questo uomo di Dio che ha speso la sua vita per strappare alla morte migliaia di giovani finiti nella spirale della droga, non si cancellerà mai.
Lui, un prete che non ha esitato a tendere una mano agli ultimi. Era il 13 febbraio del 1963 quando da sacerdote incontrò a Roma Alfredo, un tossicodipendente. Alla sua richiesta di aiuto il Don non esitò ad accoglierlo nella sua casa, ma anche ad impegnarsi per aiutare le vittime di tutte le dipendenze.
Il 27 settembre del 1979 don Pierino scelse di venire in Umbria. Oggi, proseguendo nel solco tracciato da questo uomo di Chiesa che ha fatto del Vangelo la sua unica guida, la Comunità Incontro continua a vivere e a produrre vita e speranza. E ad Amelia ogni anno, a ottobre, si festeggia la nascita della Fondazione con una grande festa fatta di condivisioni e di mille emozioni. Il premier Conte e la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati hanno voluto mandare un messaggio di auguri.
Ma erano davvero tanti gli ospiti di riguardo. È stata una giornata di lacrime e sorrisi. Due filmati in bianco e nero hanno raccontato quando don Pierino arrivò con i suoi ragazzi nell’allora Fosso delle streghe, ora diventata la Valle della Speranza. All’epoca gli abitanti di Amelia non volevano che quei “drogati” vivessero nel loro territorio.
«Ma don Pierino – ha sottolineato l’avvocato Manlio Morcella, amico della Comunità e del Don – era un prepotente lucido con un’intelligenza che andava oltre la genialità. Più volte mi ha confidato che il suo timore era quello del futuro della Comunità. Sapeva di contare sui suoi stretti collaboratori, come Giampaolo Nicolasi, Antonio Chieppa, Marco Araclea, Claudio Previtali. Ed in effetti aveva ragione perché sono loro che stanno continuando la sua opera».
Anche il prefetto di Terni De Biagi, il procuratore di Terni, Liguori, il questore, Messineo, i senatori Primo di Nicola e Maurizio Gasparri, i parlamentari leghisti Tesei, Caparvi, Briziarelli e l’assessore regionale alla Sanità Barberini, il direttore generale della Usl Umbria 2, Imolo Fiaschini, hanno espresso la loro vicinanza ai ragazzi.
«La droga c’è ed e morte». Concetto ribadito dall’avvocato Lorefice, presidente della Comunità Incontro.
Per il capogruppo in Regione del M5S, Andrea Liberati, «la Comunità Incontro è un sogno che continua».
Presenti il comandate dei carabinieri di Terni il colonnello Davide Rossi, l’Ad dell’Ast, Massimiliano Burelli, il presidente onorario della Fondazione Incontro, Eros Brega, il vescovo Piemontese che ha dato la sua benedizione, il capogruppo leghista in Regione, Emanuele Fiorini, gli onorevoli Nevi e Polidori, il sindaco di Terni, Leonardo Latini, e quello di Amelia, Laura Pernazza.
Don Ezio ha presentato la giornata. Con un video Mogol ha ricordato di essere presente con l’anima, la mente e il cuore. E dopo che la dottoressa Flaminia Alimonti ha illustrato le varie tipologie di dipendenza e il trattamento di recupero in comunità, si sono alternate le tante e toccanti testimonianze dei ragazzi che hanno portato al termine il percorso di recupero. Fra di loro c’erano Luana e Federico, ora marito e moglie. L’incontro al palazzetto si e concluso con l’Ave Maria di Gounod.
La serata e proseguita con la cena a base di pane, mortadella e mela e uno scintillante spettacolo di fuochi d’artificio.
(Servizio pubblicato sulla rivista numero 8 di Umbria Settegiorni)