Dopo una nottata che ha visto scendere in diverse zone dell’Umbria le temperature per più ore sotto lo zero, anche a -7° e con punte pure maggiori, è allarme nelle campagne! È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Umbria sugli effetti del maltempo sulle coltivazioni agricole, in particolare su frutta, viti e ortaggi.
Nonostante gli impianti antibrina – spiega Luca Fauri dell’azienda ortofrutticola Grazia di Città di Castello – si registrano seri danni ai nostri frutteti; se gli albicocchi erano già stati colpiti nelle scorse settimane, ora è toccato alle susine e alla fioritura delle pere e delle mele.
Sulla stessa lunghezza d’onda Assunta Zandonai dell’azienda ortofrutticola Sett’Olmi di Ponte Pattoli. Il freddo di stanotte – sottolinea – ha danneggiato peschi e ciliegi, ma pure le pere e in parte anche le mele, con i danni su quest’ultime, su cui incide anche la varietà, che saranno più chiari nei prossimi giorni.
Dal monitoraggio di Coldiretti risultano già forti ripercussioni, in certi territori come Montefalco, anche per le viti, in particolare per le varietà di uve precoci, con possibili cali di produzione importanti, così come nel perugino per gli ortaggi fuori serra, come fave, carciofi, asparagi e piselli ma anche per le fragole.
Gli effetti di questo freddo fuori stagione, che segue tra l’altro un periodo di piogge insufficienti – precisa Coldiretti – saranno comunque più visibili col passare dei giorni, quando continuerà il monitoraggio di una situazione che può nuocere anche alle api, così come alle piante ornamentali nei vivai e in generale alla produzione made in Umbria.
Il crollo delle temperature sottozero in primavera – afferma Coldiretti – mette a rischio i raccolti dopo un periodo di alte temperature che hanno favorito il risveglio della vegetazione che è ora più sensibile al grande freddo. Le piante durante il riposo invernale – aggiunge Coldiretti – sono in grado di sopportare temperature inferiori allo zero, anche di decine di gradi, ma diventano particolarmente sensibili, una volta risvegliate, in fase di fioritura o dopo aver emesso le nuove foglioline.
L’abbassamento della colonnina di mercurio per lungo tempo sotto lo zero – ribadisce Coldiretti – provoca danni gravissimi ma lo sbalzo termico ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra di ortaggi e di fiori, soprattutto se si considera che i prezzi del gasolio sono in continua crescita da novembre.
Siamo di fronte in Italia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere – conclude Coldiretti – oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.