Sono circa 67 mila gli umbri che pranzano sul posto di lavoro (il 7,5% della popolazione), +30% rispetto al 2010: lo rende noto la Coldiretti regionale sulla base dei dati Istat, che fotografano l’evoluzione delle abitudini alimentari. In base allo studio il posto di lavoro precede le mense, i ristoranti e i bar, affermandosi come luogo preferito del pranzo fuori casa. Per la Coldiretti sono tanti gli impiegati e gli operai che infatti si portano la “gavetta” in ufficio o in fabbrica per risparmiare, ma anche per “controllare di persona” la qualità del pranzo.
Nel 2015 ha pranzato sul posto di lavoro il 7,5 per cento degli umbri (erano il 5,7% nel 2010), il 6,4% in mensa, il 2,3 al ristorante o in trattoria e l’1,7% al bar. In aumento – sottolinea Coldiretti Umbria in un comunicato – rispetto al 2010 (quando erano il 4,1%) il numero di quelli che vanno in mensa, aumentano di mezzo punto anche i “patiti” del pasto pomeridiano veloce al bar, che riduce la distanza rispetto al ristorante, sostanzialmente stabile. In cresc ta, nello stesso arco di tempo, anche gli umbri che si concedono una colazione adeguata, passati dall’82,3% all”85,4%.
All’origine di queste abitudini – secondo l’organizzazione degli agricoltori – ci sono la crisi e anche l’esigenza di accorciare i tempi del pasto per fare fronte agli impegni, ma negli ultimi anni si è affermata anche una nuova attenzione alla cucina e alla “qualità” dell’alimentazione, simboleggiata dal ritorno ai fornelli come intenzione di mangiare cose sane e buone.