Giorgia Guglielmi, attraverso il proprio legale Alessio Pressi ha richiesto gli arresti domiciliari. La richiesta è stata avanzata ai giudici del tribunale del riesame di Perugia. L’udienza si è tenuta martedì mattina.
La 27enne ternana è reclusa nella sezione femminile del carcere di Perugia-Capanne dallo scorso 7 agosto con l’accusa pesantissima di omicidio volontario aggravato per aver abbandonato il figlioletto che aveva dato alla luce poco prima, il 2 agosto nel parcheggio dell’Eurospin di borgo Rivoai giudici del tribunale del riesame di Perugia. L’udienza si è tenuta martedì mattina.
Il piccolo era nato vivo, trovato ancora con la placenta. La decisione dei giudici è attesa entro il prossimo fine settimana.
Nella sua confessione la donna ha sempre detto di aver fatto tutto da sola, tenendo nascosta la gravidanza ai propri cari e partorendo in casa senza alcun aiuto, per poi lasciare il piccolo in una busta di plastica con una copertina. Ciò – ha ribadito – con la speranza che qualcuno lo trovasse: “Non volevo ucciderlo, ma solo che qualcuno si prendesse cura di lui”.
Una versione che non ha mai convinto il pm Barbara Mazzullo nè il gip Natalia Giubilei che ne aveva disposto l’arresto. Giorgia Guglielmi nei giorni scorsi ha preso carta e penna e, dal carcere, ha scritto una lettera indirizzata alla famiglia. In base a quanto trapela nella missiva la 27enne chiede della figlia di due anni, ora affidata temporaneamente agli stessi parenti più stretti in attesa del procedimento di affidamento che prenderà il via i primi di settembre. Nella lettera la donna si augura di poter vedere al più presto la bimba.