Si è tenuta ieri, giovedì 5 novembre, l’udienza preliminare di fronte al giudice per l’ex PM Antonella Duchini, accusata di peculato, abuso d’ufficio e corruzione.
Il procuratore aggiunto di Firenze, Luca Turco, ha richiesto per l’imputata il rinvio a giudizio, decisione che starà al giudice fiorentino Lucrezia Fantechi valutare.
La procura di Firenze è intenzionata a processare non solo l’ex procuratore aggiunto e l’altro imputato, l’ex luogotenente Orazio Gisabella, ma anche l’ex Ros Costanzo Leone e Carlo Colaiacovo, amministratore delegato della Colacem, accusato di abuso d’ufficio e rivelazione di segreti di ufficio nell’ambito di una faida economica familiare.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, infatti, sarebbero stati Gisabella e Leone a sottoporre all’attenzione di un manager della società di Colaiacovo “le consulenze tecniche redatte su incarico del PM, le trascrizioni delle intercettazioni e la nota della guardia di finanza”.
Saranno processati anche l’avvocato Pietro Gigliotti e l’imprenditore Valentino Rizzuto, accusati di corruzione come Gisabella e Duchini, oltre al carabiniere Fabio Sinato, al medico Ignazio Pusateri e al commercialista Francesco Patumi.
IL CASO DUCHINI
I fatti risalgono al periodo a cavallo tra il 2016 e il 2017, quando la dottoressa Duchini, incaricata delle indagini su un procedimento penale riguardante Franco e Giuseppe Colaiacovo, avrebbe rivelato notizie sottoposte a segreto.
A Carlo Colaiacovo, secondo l’accusa, sarebbe stata «comunicata l’adozione di un provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza della quota della società Financo di proprietà della Franco Colaiacovo Gold».
Secondo il pm di Firenze Carlo Colaiacovo avrebbe quindi «istigato i concorrenti».
Nel capo d’imputazione in cui si ipotizzava l’accusa di abuso d’ufficio era infatti spiegato che era stato «intenzionalmente arrecato un ingiusto danno agli imprenditori Giuseppe e Franco Colaiacovo essendo stato dimesso tale provvedimento al solo scopo di impedire l’erogazione di finanziamenti in favore dei due». In questa maniera sarebbe stato «procurato un ingiusto vantaggio patrimoniale a Carlo, favorendolo nel progetto di acquisizione di dette quote».
L’udienza del “Caso Duchini” è saltata a causa di un errore nella notifica ad Ignazio Pusateri ed è stata rinviata al 4 dicembre.