È evidentemente una crisi di identità quella che sta attanagliando da mesi il consigliere Valerio Mancini e la Lega Umbra rispetto alle decisioni prese dalla Regione Umbria per il mondo venatorio”, lo afferma Michele Bettarelli (Pd) sottolineando di aver “registrato con stupore la nota stampa emessa ieri da Mancini, a nome dei consiglieri Lega, fortemente critica rispetto alle decisioni assunte dalla Giunta regionale lo scorso 4 agosto in merito alla cancellazione delle giornate di pre apertura, previste nella bozza di Calendario venatorio licenziata in sede di Terza Commissione e sull’istituzione di tre valichi montani”.
Per Bettarelli, “è proprio su questi ultimi che la Lega ha tentato di gettare di nuovo fumo negli occhi ai cacciatori umbri, chiedendo in sede di Commissione, lo scorso 8 Giugno, una raccomandazione alla Giunta regionale ben sapendo tuttavia che sarebbe nel merito sopraggiunto il parere negativo dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra). Stessa sorte per il piano faunistico venatorio su cui più e più volte la Lega ha puntato il dito senza mai avere reale volontà o forza (pur potendo) di cambiarlo. Toni polemici, tatticismi e criticità più consone ad una minoranza inascoltata che al più votato consigliere in casa Lega”.
“Ricordiamo alla Lega Umbra – aggiunge Bettarelli – e al suo responsabile del dipartimento caccia, che non solo il partito di Matteo Salvini governa la Regione, ma ne esprime la Presidente oltre che la componente maggioritaria di Consiglio e Giunta. Come se non bastasse lo stesso Ispra è organismo di Governo in cui, anche qui, la Lega gioca da mesi un ruolo da protagonista. Il mondo venatorio umbro – osserva il consigliere Dem – necessita di interventi seri, non di mere strumentalizzazioni a fini pseudo elettorali da parte di chi, prima vara atti privi di pareri che sa essere fondamentali o lamenta criticità, senza poi (avendo il potere e numeri per farlo) apprestarsi a modificare regolamenti o intervenire negli organismi preposti”.
“Se la Lega umbra intende aiutare il mondo venatorio – conclude Bettarelli – iniziasse a risolvere criticità e problematiche piuttosto che sollevare sterili polemiche che hanno ben altre finalità rispetto all’interesse dei cacciatori e del nostro territorio”.