di Francesco Castellini – Sarà un Natale da ricordare, il più “virtuale” che sia mai esistito, senza abbracci e carezze. La regola ferrea è quella delle limitazioni delle persone riunite. Al massimo solo i familiari di primo grado. Peraltro, è fortemente sconsigliato che i nipoti vadano ad incontrare i nonni, perché gli anziani sono tra le categorie più esposte al contagio da Covid-19.
Il cenone di Natale resta vietato: non ci sono deroghe per la vigilia e per la tradizionale abitudine degli italiani di aspettare la mezzanotte per augurare buon Natale.
Sebbene siano consentite le visite ad amici e/o congiunti, uscendo al massimo una volta al giorno nelle giornate in cui il Paese è in zona rossa, queste dovranno comunque esaurirsi entro le 22. Gli spostamenti oltre tale orario sono concessi solamente per i soliti motivi di lavoro, salute e necessità e devono sempre essere giustificati.
Zona rossa di Natale, oggi scattano i controlli
Nelle faq rilasciate da Palazzo Chigi, infatti, si legge testualmente che “il rientro a casa dopo essere andati a trovare amici e parenti deve sempre avvenire tra le 5 e le 22 (il primo gennaio dalle 7 alle 22) sia nei giorni rossi sia in quelli arancioni. I motivi che giustificano gli spostamenti tra le 22 e le 5 restano esclusivamente quelli di lavoro, necessità e salute”.
È indubbio che questa sarà per molti una vigilia di Natale diversa, in cui tutto dovrà essere rivoluzionato per rispondere alle norme contro il contagio da coronavirus. L’Italia è una grande zona rossa con restrizioni simili a un lockdown. Chiunque esca di casa in questi giorni deve poter dimostrare di essere entro i limiti del consentito dal Dpcm e dal decreto legge, anche nelle ore senza coprifuoco. È necessario esibire l’autocertificazione, che può essere compilata prima di uscire oppure davanti a un pubblico ufficiale al momento del controllo. Le dichiarazioni potrebbero essere verificate in un secondo momento e, se mendaci, essere oggetto di una sanzione amministrativa.
I cenoni e i pranzi di Natale sono stati cancellati. Quest’anno potssono essere ospitati nelle case non più di due ospiti non conviventi, che devono sempre fare ritorno alla loro abitazione entro e non oltre le ore 22, a meno che non pernottino presso il domicilio in cui si sono recati. Tra le deroghe previste c’è lo spostamento una volta al giorno per fare visita ad amici e parenti, anche in altri comuni, purché questi ricadano all’interno del territorio regionale e sempre tra le 5 e le 22 con il limite massimo di due persone, a meno che chi si sposta non abbia con sé figli minori di 14 anni o persone disabili che convivono. Nessun brindisi a mezzanotte quest’anno: ci si deve accontentare di festeggiamenti anticipati con pochi intimi o, in alternativa, di un brindisi virtuale tramite smartphone.
Prepariamoci dunque ad un magro Natale. Una situazione paradossale che rischia di far male all’anima e al portafoglio. Basti dire che il lockdown durante il periodo natalizio, secondo un report Censis-Confimprese, rischia di veder bruciare 25 miliardi di euro e 2 milioni di posti di lavoro. Farne a meno del tutto in una situazione come quella attuale rischia di pesare troppo sulle spalle già fragili della Penisola.