di Bruno Di Pilla – E’ davvero il paladino dell’umanità povera e sofferente, il Presidente USA Joe Biden, che ha invocato la temporanea sospensione dei brevetti, da parte delle multimiliardarie aziende farmaceutiche mondiali, sulla produzione dei vaccini anti-Covid. Come l’eroico Presidente sudafricano Nelson Mandela, negli anni Novanta, riuscì ad ottenere, dopo un’aspra battaglia, la liberalizzazione dei retrovirali atti a combattere l’AIDS, così Biden merita universali apprezzamenti per la lotta ingaggiata con i colossi produttori di antìdoti contro la peste bianca del XXI secolo, che non accenna a placarsi, anzi miete vittime ogni giorno di più nei tanti Paesi afflitti da un’endemica miseria.
Hanno subito condiviso l’accorato appello di Biden Draghi e Macron, malgrado le reticenti dichiarazioni di altri Premier e Capi di Stato europei, in testa Angela Merkel, e le prevedibili, sdegnate reazioni delle superpotenze del farmaco, cui non va giù il fatto di rinunciare alla produzione e vendita in esclusiva dei sieri che possono debellare nell’intero pianeta la virulenza di un morbo già responsabile di milioni di morti. Grande mossa strategica, quella del democratico Presidente statunitense, già encomiabilmente impegnato sul fronte interno della strenua opposizione alla libera vendita delle armi. Tutti gli uomini di buona volontà si augurano che questi nobili tentativi di un uomo, che sta dimostrando con i fatti di voler abbattere i muri dell’egoismo, abbiano successo.