La giunta Proietti di Assisi perde un altro dei suoi elementi più rappresentativi. All’improvviso si è dimesso l’assessore Simone Pettirossi, titolare, tra gli altri, di delle politiche scolastiche ed educative, edilizia scolastica, smart city.
«Divergenze significative rispetto agli obiettivi e ai metodi», ma anche la convinzione che «la politica in prima linea, a mio avviso, si può fare per un periodo della propria vita, non per sempre e due mandati per me sono sufficienti». Questi due passaggi della lettera con cui l’assessore Simone Pettirossi del Comune di Assisi annuncia le proprie dimissioni.
Nella bilancia della valutazione presa da Pettirossi, ci sarebbero «anche passaggi che hanno causato una profonda crisi politica e personale, a causa di divergenze significative rispetto agli obiettivi e ai metodi. Da troppo tempo – scrive – mi sento un “pesce fuor d’acqua”, in un contesto in cui i luoghi della discussione politica vera, a tutti i livelli, sono diventati purtroppo scarsi e poco significativi, con l’inevitabile conseguenza di limitarsi frequentemente a inseguire le tante cose da fare, la contingenza dell’amministrazione quotidiana, senza produrre un dibattito aperto e inclusivo da cui far nascere le politiche e le scelte».
Con la sua fuoriuscita gli addii alla giunta Proietti e alla maggioranza sono già sei.
In cinque anni di cammino, Proietti ha perso tre assessori – Claudia Travicelli, defenestrata nel 2017, Eugenio Guarducci, che ha lasciato dopo due edizioni di Universo Assisi non brillantissime e criticate anche dalla stessa maggioranza, e la meteora Italo Rota, durato da agosto 2017 ad aprile 2018 – e due consiglieri comunali – l’avvocato Franco Matarangolo, dimissionario nel 2018, e Luigi Bastianini, passato in minoranza poche settimane fa.
Il Pd reputa le dimissioni “senza dubbio una perdita importante. Bisognerebbe però ricompattarsi nelle difficoltà e risolvere i dubbi con il dialogo e il confronto. La fiducia reciproca – è la nota del Pd riferendosi anche alle elezioni di ottobre – non è minimamente intaccata e il costante dialogo ci garantisce un’operatività reale e decisiva”.