Domenica mattina, alla solenne celebrazione eucaristica delle 11.30, nella Basilica papale di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola, presieduta dal Custode della Porziuncola p. Rosario Gugliotta e concelebrata da p. Raniero Cantalamessa, era presente l’Imam di Perugia Abdel Qader Moh’d.
Al termine della santa Messa, il presidente della celebrazione, l’Imam e tutti i fedeli presenti, si sono recati all’ingresso della Basilica per la benedizione della nuova rampa semicircolare installata in occasione dell’VIII Centenario del Perdono riportante lo stemma di Papa Francesco, che il prossimo 4 agosto varcherà la soglia della Basilica e della Porziuncola, facendosi lui stesso pellegrino del Perdono. P. Rosario ha subito dopo dato la parola ad Abdel Qader Moh'd, che, in comunione con tutti gli islamici che amano la pace, e che oggi in Francia ed in Italia si recheranno nelle chiese cristiane, è voluto venire alla Porziuncola per manifestare questo desiderio di pace nel segno di Francesco.
L’Imam di Perugia, dopo aver ringraziato padre Rosario, ha confessato l’emozione di trovarsi, insieme, in quello che ha definito “luogo sacro”, aggiungendo che “tutti i luoghi sacri del mondo devono essere rispettati”. Poi ha proseguito: “Abbiamo risposto all’iniziativa della Comunità musulmana francese e italiana per dare un segno di solidarietà e vicinanza ai nostri fratelli cristiani, ovunque siano. L’Islam ha convissuto e convive, come sempre e da sempre, insieme, anche storicamente se ci sono stati dei conflitti, che noi dobbiamo dimenticare: noi abbiamo il nostro presente ed il futuro che dobbiamo costruire insieme per affrontare questa ondata di odio e di terrorismo che sta profanando chiaramente la nostra convivenza. C’è qualcuno che sta lavorando per destabilizzare questa nostra convivenza. La nostra Comunità italiana musulmana, assolutamente ha condannato e condanna e ondannerà ogni atto che viene fatto da pseudo musulmani che non appartengono neanche all’Islam e parlano a nome di Dio e uccidono: Dio non uccide nessuno. Dio ci ha creati per vivere in pace, per vivere in armonia tra di noi. Io non sono straniero in questa bellissima città. Con i nostri fratelli francescani abbiamo fatto tanti incontri, fatti di dialogo, ed in corso ci sono tante bellissime cose che possono esserci tra noi. Però io qui voglio dare questo segno, questo appoggio, che c’è stato sempre e ci sarà, che noi insieme uniti possiamo vincere il terrorismo e la paura. Loro vogliono creare questa atmosfera di paura e non ci arrendiamo, assolutamente. Siamo più coraggiosi di quello che pensano! Noi siamo portatori di misericordia. Dice il Corano sul profeta Muhammad: «non ti abbiamo inviato se non misericordia all’umanità». Questo non può essere compatibile con quegli atti terroristici che condanniamo con tutte le forze nostre. Il nostro cuore è spezzato quando è stato ucciso un fratello nella sua chiesa in Francia. Era un uomo di pace, di solidarietà, un uomo di dialogo. Ricordo che lui ha aiutato la Comunità musulmana del posto per avere un’area per costruire la moschea: come può essere ucciso da un vero musulmano? Per questo noi mettiamo in dubbio tutto quello che sta succedendo. Vi ringrazio e vi dico che siete assolutamente nostri fratelli. Non c’è distinzione tra noi: siamo creature di Dio. Dio ci ha creati e Dio vuole che viviamo in pace.