Un dipendente pubblico in servizio a Perugia è stato arrestato dai militari del NAS Carabinieri e dal Nil dei Carabinieri di Perugia per una misura di custodia domiciliare disposta dal Gip del Tribunale di Perugia. Il dipendente in questione è accusato di essersi allontanato dal luogo di lavoro numerose volte allontanamenti che erano stati giustificati con certificazioni poi risultate contraffatte.
In particolare sarebbe risultato che tale dipendente in almeno trentasette occasioni, nei dodici mesi del 2013, non si sarebbe presentato al lavoro giustificandosi fornendo certificati medici attestanti l’esecuzione di visite mediche specialistiche. Vista l’eccessiva mole di certificazioni mediche e le varie branche specialistiche interessate, l’amministrazione di competenza segnalava la vicenda ai competenti organi di polizia i quali predisponevano mirate indagini, durate circa 8 mesi, sia presso le strutture sanitarie interessate sia nei pressi dei luoghi frequentati dal dipendente pubblico.
Veniva così accertato come le visite contestate non siano mai state effettuate ed i relativi certificati mai rilasciati. In alcuni casi i timbri lineari e firma figuranti sulla certificazione sono risultati oggetto di furto presso nosocomi e strutture sanitarie umbre, in altri i medici indicati sono risultati oramai in pensione da alcuni anni. Dopo alcuni mesi d’indagine è stata effettuata una perquisizione domiciliare in cui, occultati in un locale non di pertinenza dell’abitazione, sono stati rinvenuti e posti sotto sequestro penale numerosi timbri lineari e gruppi firma, gli stessi delle certificazioni prodotte, relativi a reparti medici dell’Ospedale Silvestrini, della ASL Umbria 1 e altre amministrazioni pubbliche, nonché carta intestata di numerosi uffici e reparti medici.
Dopo la perquisizione il pubblico dipendente vistosi scoperto, è rientrato in servizio e il primo giorno ha simulato, come concordato con amici e parenti, un grave infortunio sul lavoro al fine di ottenere così la totale libertà di assentarsi dall’ufficio, senza dover così sottostare alle fasce orarie di controllo fiscale, ed i benefici economici connessi. Le ipotesi di reato contestate sono ricettazione, falso e truffa aggravata ai danni dello Stato.