Una delle donne accusate di aver fatto parte del commando che ha fatto saltare col gas acetilene il Bancomat dell’Ufficio postale di via Settevalli è stata interrogata. L’indagine condotta dalla Polizia ha portato all’esecuzione di cinque ordinanze di custodia cautelare di cui tre in carcere, uno ai domiciliari e una con l’obbligo di firma. In manette sono finiti Stelian Stefan Gabrian, Niscolae Constantin Rusu e Nicolae Alexandru.
Come ha ricostruito l’articolo pubblicato sul Corriere dell’Umbria tutto partì da un altro assalto al bancomat a Santa Maria degli Angeli sempre nell’anno 2019. Fu in quell’occasione che gli agenti della squadra mobile di Perugia nell’auto rubata con cui i banditi erano fuggiti trovarono un piede di porco con ancora attaccata l’etichetta di acquisto avvenuto in una ferramenta di Roma. L’inchiesta che adesso ha portato gli agenti guidati da Gianluca Boiano e dal vice, Adriano Felici ad eseguire le custodie cautelari, parte proprio da lì.
Quel piede di porco permise di risalire a Rusu Maria – allo stato solo indagata – e da lì gli agenti della mobile iniziarono ad intercettarli. In questo modo hanno scoperto che la banda di Roma era sostanzialmente venuta in Umbria per diversificare il suo business abituale, che era quello dei furti delle caldaie.