È originario di Foligno il magistrato Marco Petrini, presidente della II Corte d’assise d’appello di Catanzaro, ma anche presidente della commissione tributaria provinciale, arrestato con la pesante accusa di corruzione in atti giudiziari nell’ambito delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Crotone e dirette dalla Dda di Salerno. Gli inquirenti hanno piazzato una videocamera che avrebbe registrato in tempo reale scambi di soldi, scene di sesso esplicito e semplici effusioni.
Ansa scrive che secondo l’accusa gli indagati promettevano al magistrato denaro, oggetti preziosi, altri beni e prestazioni sessuali, in cambio del suo intervento «per ottenere, in processi penali, civili e in cause tributarie, sentenze o comunque provvedimenti favorevoli a terze persone concorrenti nel reato corruttivo. In taluni casi i provvedimenti favorevoli richiesti al magistrato e da quest’ultimo promessi e/o assicurati erano diretti a vanificare, mediante assoluzioni o consistenti riduzioni di pena, sentenze di condanna pronunciate in primo grado dai tribunali del distretto, provvedimenti di misure di prevenzione, già definite in primo grado o sequestri patrimoniali in applicazione della normativa antimafia, nonché sentenze in cause civili e accertamenti tributari».
L’inchiesta è condotta dalla Procura di Salerno, sotto la guida dei procuratori aggiunti Luigi Alberto Cannavale, Luca Masini e dal pm Vincenzo Senatore, ieri in trasferta in Calabria per eseguire gli ordini di arresto.