“Vi aspettavo, sì Katia l’ho uccisa io, abbiamo litigato più volte per soldi, per 20 euro ”. Con questa dichiarazione Piter Polverini, 24 anni residente a San Giustino, un giovane apparentemente tranquillo e insospettabile ha confessato l’omicidio per un motivo banale: la ragazza aveva raccontato in giro di essere andata a letto con lui e chiedeva soldi.
Polverini alla prima richiesta degli inquirenti ha portato i Carabinieri sul luogo ( una spinaia vicino al Tevere) nella zona di Pistrino dove aveva nascoto l’arma con cui ha ucciso la donna. Dopo aver fatto sesso sul Suv del padre Piter avrebbe litigato con Katia sino a prenderla a martellate (10 secondo la perizia effettuata sulla donna il giorno del ritrovamento del cadavere).
Una storia triste quella dei due personaggi: Piter un giovane tranquillo e riservato, amante degli animali, puntuale nel lavoro, Katia di 39 anni, amante delle cose frivole e della discoteca, una ragazza vivace, aveva avuto diversi incontri con molti uomini della zona: a Piter aveva chiesto soldi per non raccontare in Paese la loro storia di sesso; questo al momento sembra essere la vera causa dell’omicidio.
Dopo accurante e lunghe indagini a tradire e a confermare l’identità del giovane 24enne è stato il dna ritrovato sotto le unghie di Katia che nel momento del litigio lo aveva graffiato con un'unghia che si era spezzata durante la lotta a mani nude tra i due. Gli agenti erano riusciti a verificare il dna con una scusa nell’ultimo interrogatorio che risaliva al 20 Agosto, le cui risposte verbalizzate e le dichiarazioni rilasciate non ebbero fondamenta.
A confermare i fatti risulta esserci un video che la sera dell’omicidio ritrae l’auto di Katia (una citroen C1 rossa ) che passa davanti al bar Perla dove incontra Piter e poi si rivede la C1 al seguito di una Nissan X trail, (risultata essere di proprietà del padre)- Il genitore viene descritto come una persona per bene, un pizzaiolo che arrotondava lo stipendio facendo lavori diversi. E questo spiega anche la presenza del martello nel Suv.
Quella stessa sera un testimone aveva confermato di aver visto salire Katia sul Suv di Piter al parcheggio della piscina al Ponte di San Francesco (il luogo del delitto).
Entro 5 giorni ci sarà l’interrogatorio di garanzia alla presenza degli avvocati difensori Blasi e Cherubini.