“Per la persona, per il lavoro”, lo slogan dell’XI Congresso regionale della Cisl Umbria che si è aperto ieri pomeriggio (16 maggio) all’Auditorium della Figc di Perugia, alla presenza del segretario confederale Cisl Piero Ragazzini.
Lavori congressuali, quelli di oggi e domani, che porteranno all’elezione da parte dei 267 delegati del nuovo consiglio generale che, a sua volta, voterà il segretario generale e la segreteria. Prima di procedere al voto ci sarà il dibattito, che si aprirà nella giornata di domani e partirà dai temi sollevati dalla relazione introduttiva del segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra, presentata nel pomeriggio di oggi.
Dopo aver analizzato il contesto nazionale alla luce dei cambiamenti internazionali, Sbarra ha indicato quanto sia importante comprendere che al modello economico in essere, che ha portato ad una crescente precarietà e povertà, esista e sia possibile lavorare ad un’alternativa. Regole e leggi che devono essere frutto di un lavoro condiviso tra istituzioni, associazioni e mondo sindacale. Ciò a livello nazionale ma anche regionale.
Per Sbarra, il cambiamento che stiamo vivendo (farcito di tecnologia e di mutamenti climatici) deve essere vissuto come un’opportunità. E anche se l’uomo deve far i conti con la velocità, caratteristica lontana alla persona che ha bisogno di tempo per studiare, riflettere ed elaborare, questo non deve rimanere intimorito dalla rivoluzione tecnologica e quindi dal progresso. Tutto ciò in un periodo che, nelle parole del segretario della Cisl, prende la forma del “non più e del non ancora”, un tempo nel quale si sta realizzando il passaggio da un vecchio modello di sviluppo ad uno completamente nuovo.
Per questo anche in Umbria c’è bisogno di maggiore attenzione per lo sviluppo industriale e manifatturiero, che però “malgrado tutto si è irrobustito grazie soprattutto all’iniziativa di alcuni imprenditori”. Il segretario della Cisl guarda con favore “alla presenza in Umbria di 34 multinazionali, provenienti da 14 Paesi diversi che occupano circa 7000 addetti per un fatturato di 4 miliardi”.
Importante l’export, ma per sviluppare ulteriormente questo settore il segretario della Cisl chiede maggiore impegno in ricerca e innovazione. “Non sono sufficienti i finanziamenti per il mantenimento dello status quo, ma è necessario entrare nel merito delle specificità territoriali, dedicando maggiore attenzione ai sistemi di lavoro locali – ha spiegato Sbarra-. Questo anche e soprattutto per superare le fragilità che continuano a permanere e che portano a un’Umbria che appare piccola, isolata e vecchia, con sempre più persone anziane e giovani che fuggono all’estero”.
Facendo riferimento alla visione dal “fondo del barile”, per la quale chi si trova a livello locale deve risolvere i problemi più urgenti e sentiti dalla popolazione (questioni che spesso sono determinate da scelte avvenute ai piani alti), Sbarra arriva a invocare l’urgenza della riforma più importante: quella del fisco, che deve andare di pari passo con la lotta agli sprechi e i privilegi. “Da una parte quindi creare più ricchezza, per poterla poi redistribuire, dall’altra – aggiunge- quella di ridare forza al patto sul quale si basa la cittadinanza, ossia quello per il quale ognuno deve contribuire al mantenimento dello Stato, e quindi anche dei servizi, in modo proporzionale rispetto al proprio reddito e alla propria ricchezza”.
Per Sbarra il futuro dovrà fare i conti con i nuovi lavori, con scelte sempre più rapide, con attività professionali sempre più precarie e con tecnologie ancora non ben comprese nella propria potenzialità che, se non gestite in maniera consapevole e mettendo al centro la persona, potrebbero diventare il problema, anziché essere un’opportunità. Da questa partita ne scaturirà anche la nuova organizzazione del tempo, che per il segretario della Cisl “sarà di più e dovrà essere gestito, facendoci scoprire nuovi modi di vivere”. E proprio in virtù di questi cambi epocali, il sindacato confederale deve ridare forza al protagonismo e determinazione alla sua azione. Meglio se condivisa.
La prima giornata di lavori ha visto l’intervento del professor Pierluigi Grasselli, il saluto della presidente della Regione Catiuscia Marini, del cardinale Gualtiero Bassetti e del sindaco di Perugia Andrea Romizi.