Con la delibera 634 del 7 maggio, la giunta di Palazzo Donini ha approvato la convenzione per la definizione delle due vecchie cause sul fronte trasporti. In base all’allegato la Regione Umbria “si obbliga a corrispondere a saldo e stralcio ad Umbria Mobilità 3.631.595 euro”. Una cifra “data dalla compensazione tra 4.000.000 riconosciuti dalla Regione a Um e 368.405 euro che la partecipata riconosce a favore della Regione”.
I soldi sono attinti dal fondo rischi istituito nel bilancio regionale del 2017 per far fronte agli eventuali “oneri di soccombenza” stimati, dall’avvocatura regionale in 12.000.000 euro. Proprio l’ufficio legale interno ha indicato la risoluzione del contenzioso, col pagamento dei 3,6 milioni, come la scelta migliore per la Regione. Una scelta obbligata, visti i rischi connessi. “Il contenzioso con Umbria mobilità presenta, per la Regione, concreti rischi di soccombenza, almeno parziale, in particolare con riferimento alle situazioni relative al ‘contenzioso fiscale’ ed al ‘lodo Cogemar’. A fronte di detti rischi e dell’invito del giudice, può essere seriamente valutata la convenienza, per l’amministrazione, di addivenire ad una soluzione transattiva della controversia. In particolare, a fronte dell’importo complessivo richiesto, per 10.536.669,16 euro, oltre a interessi e rivalutazione monetaria, può essere riconosciuto in favore della società alla luce dei rischi insiti nella prosecuzione della causa, come sopra evidenziati un importo non superiore a 4.000.000 euro.
Una chiusura della vicenda in via transattiva può evitare anche il rischio di condanna al pagamento delle spese di lite che necessariamente conseguirebbe ad una eventuale soccombenza della Regione”.