L’amianto continua a uccidere. Il 2019 si è chiuso per l’Umbria con numeri che Ezio Bonanni – presidente dell’Osservatorio nazionale e componente della commissione amianto del ministero dell’Ambiente – definisce “impressionanti”.
Lo riporta oggi Il Corriere dell’Umbria, riferendo che è lo stesso Osservatorio (Ona) a fornire i dati relativi all’anno che si è appena concluso: 30 i casi di mesotelioma, 50 quelli di cancro al polmone causato da esposizione ad amianto cui si aggiungono 30 diagnosi di asbestosi e circa 110 casi di altre patologie neoplastiche asbesto-correlate per le quali va riconosciuta la responsabilità diretta dell’amianto. “Per il 2019 – evidenzia Bonanni – si confermano, dunque, 220 casi di patologie asbesto correlate e non meno di 120 decessi. Per questo riteniamo necessaria la bonifica e, al tempo stesso, la sorveglianza sanitaria”.