C’è un giovane ternano fra i dispersi della tragedia provocata dalla slavina che ha investito e trascinato per quindici metro l’albergo Rigopiano di Farindola, sulle falde del Gransasso. La tragedia si è consumata dopo le scosse telluriche del 18 Gennaio. Nell’Albergo c’erano 32 persone, fra personale, clienti e visitatori. La neve era caduta abbondante e i clienti – considerando che la situazione non permetteva di uscire dall’albergo, avevano deciso di lasciare l’albergo e tornare a casa. Le automobili erano state attrezzate per partire ma la strada non era praticabile. Era necessario attendere che lo spazzaneve aprisse la strada. Ma lo spazzaneve non si è mosso. Dall’albergo è partito l’allarme da parte di un cuoco che è riuscito a mettersi in contatto con un professore a Pescara. Ha detto che l’albergo era stato travolto da una frana. Ha chiesto aiuto. Il professore ha chiamato il 113 il cui addetto gli ha passato la Prefettura. Chi ha risposto non avrebbbe preso sul serio l’allarme. Comunque qualcosa si è messo in moto due ore dopo le telefonate fatte dal professore. I soccorsi sono partiti ma ormai la tragedia si era compiuta. Fra i dispersi, come detto, c’è un giovane ternano. Si chiana Alessandro Riccetti, ha 33 anni. Da un anno lavora alla reception dell’Albergo. Ha avuto l’ultimo contatto con la madre proprio nella giornata del 18 gennaio, ma da allora di lui non si sono avute più notizie. La vicenda viene attentamente seguita dalla prefettura di Terni, che è in stretto contatto con la famiglia del disperso, le autorità e i soccorritori abruzzesi. Alessandro Riccetti si è laureato in Lingue straniere per la comunicazione. Prima di andare nell’albergo del Gran Sasso, ha operato con le stesse funzioni presso altre strutture alberghiere umbre, in particolare tra San Gemini e Perugia. Nell’albergo erano registrati 22 ospiti – tra i quali due bambini – e 7 operatori dello staff.
Sulla tragedia è stato aperto un fascicolo dalla Procura della repubblica di Pescara. “Il primo e urgente tema di indagine riguarda tutta la ricostruzione delle cause e circostanze per le quali queste persone erano lè nel momento in cui la valanga è arrivata. Di ciò, in questo momento ci stiamo occupando e conseguentemente stiamo cercando di restituire una ricostruzione il più affidabile, professionale e certa possibile. Questo non contiene in sé già un giudizio, il giudizio si vedra’”. Così il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschi, che insieme al sostituto procuratore Andrea Papalia sta coordinando le indagini sulla vicenda della slavina. Al momento il fascicolo è contro ignoti e le ipotesi di reato sono omicidio colposo plurimo e disastro colposo. “I giudizi – ha aggiunto Tedeschini – si fanno poi, all’esito di questa ricostruzione, che, forse, siamo gli unici a poter fare seriamente. Nell’ambito di questa ridda infinita di notizie contraddittorie, di bufale, di versioni fatte in un modo e poi in un altro, è l’autorità giudiziaria che è preposta a ricostruire come sono andati i fatti”.
Relativamente alla prima telefonata di Quintino Marcella, ristoratore e datore di lavoro di Giampiero Parete superstite della valanga, ai soccorritori che non sarebbe stata inizialmente presa in considerazione, Tedeschini ha detto che sarà acquisita: “In questa ridda infinita di riproduzioni di mille eventi, comunicazioni e telefonate, il nostro compito principale è proprio questo: tutte le comunicazioni, le conversazioni e circostanze che ci possono aiutare a ricostruire l’andamento di quelle ore saranno acquisite.Saranno acquisite, riscontrate e valutate. Sarà acquisita la telefonata del ristoratore come tante altre. Certo – ha detto il procuratore aggiunto – quello (la telefonata, ndr) e’ un pezzo molto importante”. Tedeschini ha poi aggiunto che Quintino Marcella sara’ ascoltato: “stiamo già sentendo tutte le persone informate sui fatti”. “A mano a mano che verranno recuperati i corpi – ha proseguito – verranno eseguite le autopsie perché dobbiamo stabilire con estrema precisione quali sono stati i tempi, le cause, le circostanza dei decessi. Il medico legale Ildo Polidoro sta per ricevere i primi incarichi per seguire gli accertamenti sui corpi già rinvenuti”. Un altro tema di indagine della procura riguarda la vicenda dell’abbattimento dell’albergo da parte della valanga “che è – ha detto il procuratore aggiunto – logicamente successivo al primo tema”. “Continuiamo a sperare che si possa avere ancora in vita qualcuno, ma più passa il tempo e meno c’è la speranza”.