di Francesco Castellini – “L’ora di ricevimento” è il nuovo testo teatrale di Stefano Massini, commissionato e prodotto dallo Stabile dell’Umbria con protagonista Fabrizio Bentivoglio e la Compagnia dei Giovani attori del Tsu, per la regia di Michele Placido. La prima assoluta è in programma giovedì 29 settembre alle ore 21 presso il Teatro Cucinelli.
E della pièce si è parlato questa mattina a Solomeo, in una conferenza stampa che ha visto, il regista, gli attori, il direttore del Tsu Franco Ruggieri e Brunello Cucinelli, illustrare l’opera. Proprio in questi giorni Placido è ospite in una struttura ricettiva della frazione corcianese per assistere da vicino le prove del suo allestimento teatrale.
La commedia, firmata da Stefano Massini, che debutterà anche in Francia e Germania, racconta una storia dei nostri giorni, che parla di culture che si intersecano, di difficile integrazione fra popoli diversi che sempre più si spostano e si confondono. Lo spettacolo racconta l’incontro-scontro culturale, sociale e religioso tra le famiglie di una classe di bambini della periferia di Parigi.
Siamo nel cuore dell’esplosiva banlieue di Les Izards, ai margini dell’area metropolitana di Tolosa, dove Eugene Ardeche (Bentivoglio), insegnante di materie letterarie, ha come obiettivo arrivare alla fine dell’anno scolastico con tutti i suoi tredici scolari, senza perderne qualcuno per strada. Il protagonista vede sfilare davanti a sé i padri e le madri dei suoi alunni, nell’orario di ricevimento, costretto a raccoglierne lamentele, rimostranze e ritrovandosi ingoiato nel vortice di etnie, culture, religioni che nulla hanno a che fare con la propria tradizione etnica, culturale, religiosa.
Dallo spettacolo emana il senso di frustrazione del professore: «Ardeche si trova in un avamposto della società civile – osserva Bentivoglio – appartiene alla generazione anni ’70 che ha provato a fare una rivoluzione senza riuscirvi. La sua frustrazione nasce dalla difficoltà di comunicare con i propri allievi: lui parla di Voltaire o Baudelaire a ragazzi che hanno una storia “altra”».
Bentivoglio: «La tolleranza deve esserci da ambo le parti, altrimenti come si fa a conciliare le esigenze di musulmani, ebrei, cristiani?». «Questo è un instant-theatre – dice Placido – in grado di fotografare la crisi attuale. E il fatto di trovarci in una scuola è ancora più significativo: è l’incubatrice dei futuri cittadini».
«Penso che siamo tutti d’accordo – ha affermato inoltre il regista – nel dire che il teatro italiano è poco connesso con il mutare dei tempi, tenendo conto delle trasformazioni della società. I testi dello scrittore e drammaturgo Stefano Massini ben raccontano l’evoluzione del tessuto sociale non solo italiano, ma europeo. E leggendo il testo, ho capito subito che tra il precedente “7 minuti” e “L’ora di ricevimento” c’è un lavoro di continuità sui grandi cambiamenti che stanno accadendo nella storia sociale europea, cambiamenti che ci riguardano tutti. Alla fine ci sarà un colpo di scena che oltre che a stupire indurrà gli spettatori a riflettere».
Assieme a Fabrizio Bentivoglio recita la compagnia dei giovani del Teatro Stabile dell’Umbria: Francesco Bolo Rossini, Giordano Agrusta, Arianna Ancarani, Carolina Balucani, Vittoria Corallo, Balkissa Maiga, Stefano Patti, Samuel Salamone, Giulia Zeetti, Marouane Zotti.
Scena di Marco Rossi; costumi Andrea Cavalletto; musiche originali Luca D’Alberto – voce cantante Federica Vincenti; luci Simone De Angelis.