Possono partire i lavori al teatro Pavone. Come riporta oggi Il Corriere dell’Umbria, l’obiettivo del Comune di Perugia, uno dei soci, è riaprire tra l’estate e la primavera del 2021 con un cinema teatro dedicato all’opera lirica e al balletto.
La notizia è che è stato affidato definitivamente l’appalto del secondo stralcio, quello decisivo, che riguarda la ristrutturazione degli interni. A distanza di sei mesi dall’ok al progetto esecutivo arriva la determina di aggiudicazione.
Con atto firmato il 29 maggio dalla dirigente del settore contratti, Laura Cesarini, l’amministrazione dà atto del “positivo riscontro dei requisiti della rete di imprese Corbo Group spa di Caserta e la Cartusia di Salerno, mandante”. La Corbo era stata destinataria di una interdittiva antimafia dalla prefettura di Caserta nel 2018: dopo l’assoluzione con formula piena del legale rappresentante Roberto Corbo (era stato arrestato e accusato di concorso di associazione mafiosa nell’inchiesta Stige) anche il controllo giudiziario si è concluso positivamente per la Spa. Nessuna criticità nell’amministrazione dell’azienda, secondo il tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Interdittiva annullata. Da qui l’ok alla procedura anche da parte del Comune di Perugia. Da venerdì il gruppo risulta affidatario a tutti gli effetti dell’appalto pubblico dei lavori relativi “al secondo stralcio funzionale del più ampio intervento di ristrutturazione e restauro del teatro Pavone in Perugia”, finalizzato al “rifacimento dei locali interni al plesso”.
Dopo gli accertamenti sulle aziende è arrivato il responso: “Le imprese riunite risultano in possesso di tutti i prescritti requisiti di partecipazione e quindi diventa efficace l’aggiudicazione disposta determina del 20 dicembre 2019. La verifica è durata quasi sei mesi. La delibera di giunta con l’ok al progetto esecutivo dei lavori risale all’11 dicembre dello scorso anno. Si tratta di interventi per l’importo complessivo di 713.078,45 euro di cui 451.936,69 per lavori e 261.141,76 per somme a disposizione della stazione appaltante. L’intervento è stato finanziato, in parte, con fondi di bilancio comunale provenienti dal contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e mediante “trasferimento di un bene immobile di proprietà comunale” in cambio opere. Ossia lo stesso teatro. L’assessore alla cultura, Leonardo Varasano, spiega che “ci sarà anche un grande schermo per il cinema ma la vocazione resta quella di teatro dedicato a opera lirica e balletto. Contiamo di finire i lavori entro l’anno e affidare la gestione nella primavera 2021”. Saranno rifatti platea, servizi igienici, cabina di proiezione, poltrone, impianto elettrico e illuminazione. Sarà sostituita la iuta del soffitto. Previsto anche il restauro del plafone.
Teatro del Pavone
Piazza della Repubblica
Il più antico e il più nobile / Attualmente in restauro
Primo in ordine cronologico dei tre maggiori teatri urbani, nacque per iniziativa dell’aristocrazia perugina. Edificato tra il 1717 e il 1723 in struttura lignea, venne poi ricostruito su disegno di P. Carattoli nella seconda metà del XVIII secolo.
Per la sua edificazione si costituì una società privata composta da sessanta nobili cittadini. Fu scelto come sito più idoneo la piazza de’ Corsi (attuale piazza della Repubblica). La struttura terminata nel 1723, era completamente costruita in legno, di forma rettangolare con 67 palchetti divisi in quattro ordini.
Nel 1765, a causa di alcuni difetti di visuale, si decise per la demolizione e si approvò il disegno proposto dall’architetto P. Carattoli. La nuova struttura in muratura era a forma di ferro di cavallo, sul modello del Teatro Argentina di Roma.
Nel 1816 fu costruito un piccolo porticato che girava intorno alla platea, trasformato successivamente in 1° ordine con la suddivisione in palchetti. Nel 1820 gli Accademici decisero di ampliare il teatro acquistando una parte del palazzo Graziani per creare una più ampia scala di accesso alla platea.
Nel 1831 venne inaugurata una platea mobile rialzata che, posta all’altezza del palcoscenico, la trasformava in una grande sala da ballo. Nello stesso anno fu acquistata un’altra abitazione, confinante con il palco, allo scopo di creare un arsenale per le scene.
Le decorazioni pittoriche dei parapetti dei palchi furono dipinte dal perugino S. Mariotti che vi rappresentò i celebri autori teatrali delle varie epoche. Il bolognese R. Compagnoni realizzò alcune scene e F. Appiani, nel 1772, dipinse il sipario “Turrena in atto di ammirare il trionfo della dea Giunone”, divinità alla quale nell’antichità veniva consacrato come animale simbolo il pavone.
Nel 1830 seguì un altro intervento decorativo di A. Angelini e V. Baldini. Del periodo 1853-58 sono le decorazioni che si vedono ancora oggi, con tipici ornati a grottesche di gusto neorinascimentale, realizzati dal perugino N. Benvenuti ad imitazione della Pergola di Firenze.
Il teatro ha ospitato numerose manifestazioni storiche, quali la celebrazione del 7 ottobre 1860 per l’annessione di Perugia al Regno d’Italia.