La mostra fotografica di Yann Arthus Bertand presentata a Castello di Postignano dal 4 maggio al 16 giugno 2019 ha avuto un tale successo da richiedere la sua riapertura, concessa con entusiasmo dal grande fotografo francese, dal prossimo 29 luglio al 7 gennaio 2020, anche per dare la possibilità alle scuole di visitarla dopo la ripresa autunnale.
L’esposizione, nell’ambito dell’ottava edizione della manifestazione culturale “Un Castello all’Orizzonte” presenta 46 immagini della terra scattate dall’alto; potrà essere visitata negli appartamenti Sabbioneta e Assisi nei seguenti orari: tutti i giorni, dalle 10 alle 22, con ingresso gratuito.
Per aver ritratto per anni il pianeta dell’alto, a bordo di ultra-leggeri o elicotteri, Yann Arthus-Bertrand è stato nominato, cosa più unica che rara per un fotografo, accademico di Francia.
La sua raccolta di immagini “La Terra vista dal cielo”, un lavoro di oltre vent’anni fra panorami incontaminati e sfruttamento irresponsabile dell’uomo, ha già venduto più di 4 milioni di copie, mentre il suo film “Home”, che tratta di temi simili (e realizzato con la collaborazione di Luc Besson e François-Henri Pinault), è stato visto da 600 milioni di persone.
Nel 2016 ha realizzato un altro straordinario documentario, “Human”, girato in 150 Paesi, dove la sua équipe ha intervistato centinaia di persone: presentato lo stesso giorno al Festival del Cinema di Venezia e all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, “Human” è stato in entrambi i luoghi accolto da un uragano di applausi.
Le fotografie esposte al borgo umbro sono una selezione del progetto “La Terra vista dal cielo”: Yann Arthus-Bertrand invita il pubblico ad un viaggio attraverso le realtà del mondo.
Le sue immagini aeree riflettono la varietà dei contesti naturali e delle espressioni della vita, ma anche il segno dell’uomo e i suoi danni all’ambiente.
Tale lavoro costituisce un “stato dei luoghi” del pianeta dall’inizio di questo millennio.
L’insieme inseparabile di fotografie e testi ci invita a riflettere sull’evoluzione del pianeta e sul divenire dei suoi abitanti. Fotografo testimone, Yann Arthus-Bertrand si è augurato di rivolgersi al numero più ampio possibile di persone di tutti i paesi. L’esposizione sottolinea che, più che mai, i livelli e i modi attuali di consumo, di produzione e di sfruttamento delle risorse, non sono sostenibili a lungo. Essa illustra una tappa decisiva nella quale l’alternativa che offre uno sviluppo sostenibile aiuti a determinare i cambiamenti che permetterebbero di “rispondere ai bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di rispondere alle loro”. Questi cambiamenti, questo impegno efficace nella strada dello sviluppo sostenibile, non dipendono soltanto dalle volontà dei governi e delle potenze mondiali. Ognuno, individualmente, ha un ruolo da giocare per l’avvenire del pianeta, ciascuno ha il potere e il dovere di agire e di mobilitarsi in massa, per influenzare coloro che decidono. Yann Arthus-Bertrand offre i mezzi per una presa di coscienza attraverso la mostra sopracitata.
Frutto di un paziente lavoro di ricerca cominciato nel 1990, le fotografie, scelte tra migliaia di scatti, devono la loro potenza di emozione e di evocazione all’occhio di Yann Arthus-Bertrand e alla sua preoccupazione di essere testimone per le future generazioni. L’esposizione non è fine a se stessa ma costituisce una tappa importante di un progetto da portare avanti ogni giorno. Ci sono decine di nazioni da percorrere e, grazie alle coordinate geografiche di ciascuno scatto, altre fotografie potranno ritrovare i medesimi luoghi e prolungare l’impresa ambiziosa.
Cosciente dei suoi impatti sul pianeta, Yann Arthus-Bertrand ha creato nel 2005 la Fondation GoodPlanet. La fondazione informa sulle scommesse ambientali, sociali ed economiche che abbiamo davanti. Grazie a ActionCarbone, un programma di riduzione e di compensazione di riduzione di gas a effetto serra, la Fondation GoodPlanet sostiene nei paesi in via di sviluppo associazioni che permettono a popoli privati di energia, di accedere a fonti di energia rinnovabili e pulite.
Nel 2006, per raggiungere il maggior numero di persone, ha realizzato una serie di documentari per la televisione “Visto dal cielo”, seguita dal lungometraggio 7 MILLIARDS D’AUTRES, HOME, HUMAN e presto WOMAN.
La maggioranza delle fotografie della Terra vista dal cielo sono state realizzate in elicottero tra 30 e 3000 metri di altitudine. Yann Arthus-Bertrand lavora sempre con attrezzature Canon. Per la Terra vista dal cielo utilizza apparecchi CANON EOS-1 Ds Mark III con focali serie L tra 16mm e 500mm. Le velocità variano tra 1/250 e 1/1000.
Il volume-fotografico “La Terra vista dal cielo” pubblicato da Éditions de La Martinière, è stato tradotto in 24 lingue.