SOS per l’aeroporto “San Francesco” di Perugia. In pochi giorni prima Ryanair poi Alitalia hanno dato mazzate mortali per le speranze di sviluppo della aviostazione perugina che aveva progetti importanti e che ora si vede impoverita con prospettive certamente non positive.
Alitalia ha intenzione di “tagliare” il volo Perugia –Roma perché – dice la Compagnia – si tratta di un volo che non rende. La stessa prospettiva riguarda l’aeroporto di Pescara dove Alitalia ha deciso di annullare il collegamento con Roma spostandolo all’aeroporto di Ancona.
Per quanto riguarda il “San Francesco d’Assisi” da ieri (giovedì) le prenotazioni dei voli dà, e per la capitale, sono già sospese almeno per l’inizio del prossimo mese. Per adesso dal 1 al 10 aprile “non ci sono voli disponibili” – riporta il sito di Alitalia. Il call center sostiene che “tutti i biglietti sono già stati acquistati” e che non è possibile prenotare neppure in lista d’attesa.
La situazione si fa “pesante”; si comprende, ora, la vera ragione per cui l’ex presidente della Sase Spa (che gestisce l’aeroporto) ingegner Fagotti, ha dato le dimissioni, motivandole “per motivi personali”. Le dimissioni erano state date dopo l’annuncio positivo dell’attività del “San Francesco” ma alla vigilia dello stop ai voli di Rynair. Nei giorni scorsi, secondo fonti giornalistiche, un gruppo d’imprenditori umbri avrebbe intenzione di rilevare il pacchetto azionario della Sase; ma le conferme non ci sono, come non c’è conferma di un “progetto” della Regione che prevederebbe una sorta di “alleanza” con l’eroporto di Ancona. Progetti, voci, speranze. Non basta per assicurare un futuro a questo aeroporto che è (sulla carta) considerato internazionale. Il tempo stringe: o si trova una soluzione (e soci privati che tirano fuori i soldi) oppure per il “San Francesco d’Assisi” si prospetta una malinconica fine.