“La Camera di commercio di Perugia non ha versato il contributo da 750 mila euro a Sase per il marketing e la promozione perché la società di gestione dell’aeroporto non ha ancora presentato la rendicontazione del 2019, passaggio obbligato per il versamento della quota. Versamento che sarà effettuato al momento della presentazione di detta rendicontazione, come avvenuto ogni anno”.
Lo riporta oggi Il Corriere dell’Umbria, che riferisce anche di come in questo modo la Camera di commercio di Perugia, primo socio della società di gestione dello scalo umbro, sulla polemica innescata dopo l’incontro tra il presidente Sase, Ernesto Cesaretti, e i sindacati dagli stessi rappresentanti dei lavoratori. “Non capiamo questa posizione di opposizione della Camera di Commercio per il mancato versamento delle quote”, aveva detto il segretario regionale Uil trasporti, Stefano Cecchetti.
“Nonostante i numeri potenzialmente incoraggianti, non sta credendo nel progetto del San Francesco. Questo ci lascia perplessi. Chiediamo alla regione di fare un passo in avanti dando un messaggio chiaro ai soci e rilanciando concretamente l’immagine dell’aeroporto per convincere tutti ad allinearsi verso un progetto comune”, ha detto Cecchetti dicendosi poi soddisfatto per l’accordo raggiunto sul rientro della cig in deroga.
I fondi mancanti nelle case Sase sono cruciali per la contrattazione di nuovi voli, a partire da Perugia-Milano di Alitalia, ora che Linate è pronto a riaprire. Ma prima serve la rendicontazione, fa sapere l’ente camerale, che detiene il 37,64% delle quote, primo contributore davanti a Sviluppumbria (Regione), Unicredit, Comune di Perugia e Confindustria. Sul tema certificazione contabile il 3 luglio scorso è stata annullata d’ufficio in autotutela della procedura aperta per la “manifestazione di interesse per la certificazione bilancio, controllo contabile, certificazione contabilità analitica e asseverazione posizione debito-credito nei confronti degli enti pubblici soci”. Anna Maria Sorrentino, presidente del collegio sindacale aveva comunicato di “non essere tuttora in grado di rilasciare la proposta motivata” perché “gli inviti alle società di revisione non contengono, tra le attività richieste, l’incarico per la sottoscrizione delle dichiarazioni fiscali” né quello “per la valutazione della coerenza della relazione sulla gestione con il bilancio”. Inoltre “dalla documentazione trasmessa non si riscontr alcun riferimento alla disciplina prevista dalla legge per il conferimento dell’incarico di revisione”, è scritto nella determina firmata Sase e pubblicata sul sito della società. La spa si riserva, con apposito atto, l’indizione di una diversa gara di appalto non appena perfezionati i nuovi documento di gara, con le indicazioni del collegio dei sindaci Sase”.
Intanto il 20 luglio scade il termine per la presentazione delle manifestazione di interesse per far parte del nuovo cda in quota Sviluppumbria, agenzia regionale seconda socia della Sase.