La direzione artistica ha reso noto il bando del terzo Concorso internazionale che la città di Torgiano dedica alla memoria di uno dei suoi figli migliori, il clarinettista Ciro Scarponi.
Se i tempi della decontaminazione dagli effetti del virus saranno propizi il 24 e il 25 ottobre la sala sant’Antonio, pregevole scrigno della cultura cittadina ospiterà i candidati alle due categorie del premio, quella destinata agli strumenti a fiato e quella riservata alla chitarra. La manifestazione, sostenuta dall’amministrazione comunale, in particolare dal sindaco Eridano Liberti e dall’assessore Elena Falaschi porta ancora una volta l’attenzione su un piccolo centro tiberino che ha investito molto sulla cultura e sulla musica. Non è casuale quindi che, accanto all’associazione Filarmonica Ciro Scarponi e ai suoi fiati sia scesa in campo l’Anbima la massima istituzione che raccoglie nel suo ambito millequattrocento bande musicali italiane.
L’Anbima, nella persona del suo presidente Giampaolo Lazzari, ha da sempre tenuto un profilo favorevole a un concorso che è nato subito bene, per la qualità dei suoi partecipanti e per l’interesse suscitato dalla sua singolare formulazione.
Legato al progetto originario del sindaco Nasini di far rivivere la banda cittadina, l’amministrazione civica ha sostenuto con convinzione la scuola di musica della Filarmonica, attirandovi i giovani che devono essere il necessario bacino di utenza di ogni attività di carattere culturale. Legandosi anche alla manifestazioni teatrali torgianesi si è costituito un piccolo nucleo di suonatori di chitarra e di strumenti a fiato che spesso supportano la rappresentazioni sceniche dei giovani attori in un quadro di sinergia umana e sociale.
La buona sorte ha giù rivolto il suo sguardo alle dolci colline torgianesi decretando due edizioni a dir poco felici per l’alto spessore dei suoi vincitori, il clarinettista Stefano Borghi nel 2018 e il giovanissimo aquilano Gianvito Guagnano, interprete mobilissimo e fantasmagorico del Concerto di Jean Francaix.
Un piccolo albo d’onore che aspetta solo di riempirsi di altri nomi. E’ questo l’auspicio del presidente della Filarmonica, Attilio Gambacorta, che ama ricordare non solo la determinante presenza del maestri Lazzeri, presidente dell’Anbima Nazionale, posto concordemente a capo della giuria, in ambedue le occasioni, ma anche la fattiva collaborazione dei componenti delle commissioni di valutazione, che sono stati Simone Simonelli, primo clarinetto dell’orchestra La Fenice di Venezia, Roberto Rossi, tromba solista dell’orchestra nazionale della Rai di Torino, e, nell’ultima sessione il compositore Paolo Ciacci, già allievo di Scarponi e il clarinettista Maurizio Zampognini, suo collega al Conservatorio Morlacchi. Nel progetto politico del presidente Gambacorta è presente una viva attenzione verso il mondo della scuola, con progetti mirati alla collaborazione con gli istituti comprensivi del territorio e con iniziative educative estive che per questa stagione difficilmente prenderanno l’avvio. La speranza certa è che, quando ci sarà ripresa, la Filarmonica Scarponi e il suo nuovo direttore, Roberto Chioccoloni, non tarderanno a far sentire la loro voce.
Stefano Ragni