Da gennaio ad aprile si registrano in Umbria 603.264 arrivi e un milione 303.676 presenze, con, rispettivamente +3.5% negli arrivi e +4.35% nelle presenze rispetto al 2018.
Questi i numeri positivi del primo quadrimestre 2019 in merito all’andamento dei flussi turistici.
“Con i dati dei primi quattro mesi del 2019 e in particolare con quelli di aprile, si può dire che ci siamo messi alle spalle la stagione post terremoto” ha commentato Paparelli affiancato dal direttore generale di Sviluppumbria, Mauro Agostini, e dalla dirigente del Servizio turismo della Regione Umbria, Antonella Tiranti.
E’ andato bene anche il 2018, “un anno da record quello che l’Umbria ha vissuto in termini di flussi turistici e il positivo andamento delle presenze dei turisti durante queste festività in Umbria conferma come la nostra regione sia tornata ad essere considerata e apprezzata come meta ideale e si sia chiusa la fase negativa seguita agli eventi sismici del 2016″. È quanto sottolineano dal vicepresidente e assessore al Turismo, Fabio Paparelli.
“In questi giorni stiamo assistendo, in quasi in tutto il territorio regionale, a un considerevole afflusso di turisti attratti dalle nostre città d’arte, dai tanti eventi, da una terra che offre una ‘emozione unica’, come ricorda la campagna che la Regione ha promosso a livello nazionale per valorizzare la nostra offerta turistica nelle festività natalizie. Ancora sono disponibili solo dati parziali, ma questi ci consentono già di prevedere pressoché ovunque un pieno recupero per il settore turistico, con un ritorno, se non il superamento, agli eccellenti risultati dei flussi turistici pre-sisma. Quello che emerge, dagli operatori sia pubblici che privati, infatti, è che nelle festività in corso abbiamo superato i flussi del 2015, quando si parlò di boom in Umbria di presenza turistiche”.
“Il nostro obiettivo resta quello di riprendere il boom interrotto il 24 agosto del 2016 e rilanciare il turismo, in particolare nell’area del ‘cratere, che ha visto una riduzione consistente dei posti letto. Nel 2019, attraverso i fondi europei, abbiamo già previsto di potenziare l’offerta turistica di quei Comuni che vedono in parte ancora oggi un turismo ‘mordi e fuggi'”.