Anche a Perugia Fridaysforfuture é stato un grande successo,migliaia di giovani delle scuole hanno partecipato al lungo cammino per le strade del centro e della città, in risposta alla chiamata alla mobilitazione globale della sedicenne Greta Thunberg.
Tra i tanti studenti presenti alle scalette di Sant’Ercolano, a Perugia, è stata Caterina la prima a parlare “Noi giovani – ha detto- siamo quelli con meno colpe ma i più colpiti e dobbiamo dire tutti grazie a Greta ed essere coraggiosi come lei”.
Sofia e Giovanni hanno affermato “non c’è più tempo per discutere e temporeggiare” . I giovani hanno sollecitato il Governo a dare vita ad una azione culturale che coinvolga amici e famiglie.Sofia ha aggiunto “si parla sempre di Pil e sempre meno invece di scienze e cultura ambientale”.
Nicole ha dato la sua opinione con un articolo sul nostro giornale, riportiamo alcuni passaggi del testo “L’eccessivo consumo dilagante, l’inquinamento e lo spreco alimentare nel mondo sviluppato portano a fame, povertà e malattie nelle aree meno sviluppate.Le cattive condizioni ambientali causano circa il 25% delle malattie e della mortalità globali. Circa 9 milioni di morti solo nel 2015. L’inquinamento atmosferico causa 6-7 milioni di morti premature all’anno.Le sostanze chimiche versate nei mari causano effetti avversi potenzialmente multi-generazionali sulla salute e il degrado del terreno. L’agricoltura intensiva e la deforestazione avviene in aree della Terra che ospitano 3,2 miliardi di persone.Mentre le emissioni di gas serra continuano a salire tra siccità, inondazioni e tempeste aggravate dall’aumento dei livelli del mare. E intanto cresce la consapevolezza politica sul fatto che i cambiamenti climatici rappresentino un rischio per il futuro di miliardi di persone.Ho appreso che la temperatura dell’Artico subirà un aumento compreso fra i 3 e i 5 gradi centigradi entro il 2050, una situazione che “devasterà” l’area del Polo Nord, ma che alzerà il livello degli oceani in tutto il mondo, secondo un rapporto presentato oggi a Nairobi dall’Onu”.
#FridaysforfuturePerugia in poche settimane ha raccolto l’adesione di molti cittadini e associazioni. Quella di ieri è stata una grande ed importante manifestazione, senza alcun simbolo o manifesti di richiamo politico; si sono notati solo cartelli e striscioni con al centro temi di politica ambientale ed ecologica e slogan del tipo ” Siamo tutti ambientalisti” e cartelli con scritte a mano “Cambiamo il nostro futuro”, “Vogliamo respirare il nostro futuro”, “Ci siamo rotti i polmoni”, “Il mare non è una discarica”, “Prima il clima”.
Terminato il lungo corteo per le strade sono iniziati i vari interventi previsti, durante i quali gli organizzatori hanno ringraziato i partecipanti per la straordinaria presenza.L’iniziativa Friday for future ebbe inizio con Greta quando, il 20 agosto 2018, decise di non andare a scuola manifestando di fronte al Parlamento svedese per chiedere politiche contro il cambiamento climatico.
Ieri il messaggio di Greta è stato imitato in diverse piazze d’Italia, d’Europa e del mondo con milioni di giovani partecipanti.A Perugia gli organizzatori hanno voluto sottolineare che la partecipazione della gente che vuole tutelare il futuro dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento ambientale non deve terminare .Lorenzo Ciccarese, membro Ipcc e ricercatore Ispra ha incentrato il suo intervento su come difendere la biodiversità dal clima che cambia. Walter Ganapini, direttore Arpa Umbria, scienziato e membro onorario dell’Agenzia Europea per l’ambiente, ha ricordato gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite: “Non c’è un pianeta B, noi vogliamo vivere in questo, ma stiamo facendo di tutto per rendere il mondo non abitabile”.