A Gennaio l’indice del clima di fiducia delle imprese aumenta da 100,2 a 102,5, attestandosi sul livello di ottobre 2016; migliorano i settori manufatturiero (da 103,7 a 104,8), delle costruzioni (da 120,4 a 123,9) e dei servizi (da 102,5 a 105,4); in controtendenza e in negativo è il commercio al dettaglio dove l’indice scende da 107,5 a 103,3.
E’ quanto risulta dalla rilevazione dell’Istat che registra gli umori degli imprenditori e dell’uomo della strada. L’Istat precisa che nel comparto manifatturiero migliorano sia i giudizi sugli ordini (il saldo passa da -12 a -10) sia le attese sulla produzione (da 12 a 13). Nel settore delle costruzioni, i giudizi sugli ordini peggiorano (da -28 a -31 il relativo saldo) mentre le aspettative sull’occupazione sono improntate ad un deciso miglioramento (da -13 a -6 il saldo).
Nei servizi, i giudizi e le attese sul livello degli ordini sono in deciso miglioramento (il saldo passa, rispettivamente, da 0 a 10 e da 0 a 2) mentre le attese sull’andamento dell’economia mostrano segnali di deterioramento (da 6 a 3 il saldo). Nel commercio al dettaglio peggiorano sia i giudizi sulle vendite correnti sia le attese sulle vendite future (il saldo passa, rispettivamente, da 13 a 8 e da 25 a 24); il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino aumenta da 8 a 15.
A gennaio, intanto, il clima di fiducia dei consumatori torna a scendere a 108,8 da 110,9 di dicembre mantenendosi, comunque, su un livello superiore a quello di novembre 2016. Ecco le diverse componenti: il clima economico e il clima futuro mostrano segnali negativi passando da 133,3 a 124,8 e da 116,0 a 111,6; il clima personale e quello corrente salgono per il quarto mese consecutivo passando da 102,7 a 103,8 e da 106,2 a 107,6.
Dopo il miglioramento registrato lo scorso mese, i giudizi e le aspettative dei consumatori riguardo la situazione economica del Paese tornano a peggiorare (per i giudizi il saldo passa da -41 a -52 e per le aspettative da -17 a -28).