Almeno fino al 26 maggio, gli uffici postali che in Umbria sono a rischio chiusura rimarranno aperti.
A stabilirlo è stato il Tar del Lazio che, dopo quello dell’Umbria, ha comunicato di concedere una sospensiva dei provvedimenti di chiusura degli uffici postali che interessano le province di Perugia e Terni da Capodacqua di Assisi a a Perugia, Annifo e Capodacqua nel comune di Foligno, Collazzone, Castel Ritaldi, Villastrada di Castiglione del Lago, Capitone di Narni, Sugano di Orvieto e Meelezzole di Montecchio, Collestatte di Terni.
Al TAR dell'Umbria -che aveva già prorogato la chiusura degli sportelli, considerati ad alto costo ed inutili per Poste Italiane- ora si aggiunge la replica de TAR del Lazio che ha concesso una a ulteriore sospensiva sino al 26 Maggio del 2016.
Il 23 settembre il TAR dell'Umbria si era già pronunciato sulla querelle che riguardava la chiusura di Poste Italiane di 11 filiali in Umbria. L'opposizione venne promossa dai legali di 9 ( degli 11 comuni coinvolti ), sostenuti da Regione Umbria e Anci Umbria, contro l'attuazione del Piano di ridimensionamento di Poste italiane. In quella data si prese atto della eccezione di incompetenza funzionale del Tar regionale in favore del Tar Lazio sollevata dalla difesa di Poste Italiane . La comunicazione venne data dall'assessore regionale alle riforme, Antonio Bartolini, e dal presidente di Anci Umbria, Francesco De Rebotti.
I Comuni umbri hanno successivamente presentato i propri ricorsi al Tar del Lazio, fermo restando l'impegno di Poste Italiane a non chiudere gli uffici presenti in Umbria fino al pronunciamento del provvedimento, ora ulteriormente slittato, perché i giudici amministrativi del Lazio hanno ritenuto valide le tesi di difesa promosse da Comuni e Regione che necessitano di ulteriori verifiche.
Sono diverse le ipotesi che circolano nel tentativo di salvare parte del personale degli uffici postali e tutelare molti anziani che perderebbero il diritto al ritiro della pensione in loco.
I deputati Verini e Sereni hanno proposto all'assessore Bartolini di giocare la carta dei Servizi per una più proficua opportunità di negoziazione coinvolgendo tutti gli enti territoriali per promuovere ,entro il 31 marzo, delle proposte aggiuntive che possano incentivare -nei confronti della Direzione di PT – le motivazioni di esigenza di capillarità dei servizi postali sostituendoli o integrandoli con servizi utili ai cittadini, come ad esempio potrebbe avvenire per le prenotazioni sanitarie (Cup ).
Ma al momento si parla solo di ipotesi che hanno portato un solo vantaggio ” allungare i tempi della chiusura” e far si che Poste Italiane possano ripensarci .