di M.C.
“Prima il patto di cittadinanza, poi la moschea”, è questo il compromesso necessario.
La moschea in costruzione in via Madonna del Moro ad Umbertide, destinata a divenire il secondo tempio islamico d’Italia, continuare a far discutere e preoccupare l’intera comunità.
Ad intervenire per ultima è “Umbertide Cambia”, associazione politico culturale, che calca la mano e intima ancora una volta all’amministrazione municipale di stilare una documento in accordo con la comunità islamica presente sul territorio, basato sulle regole di una convivenza responsabile e civile.
A tal proposito si erano schierati anche i consiglieri Luigino Orazi, Stefano Conti e Claudio Faloci, che hanno voluto sottolineare l’importanza di riconoscere il diritto che ha ogni fede religiosa di avere un proprio luogo di preghiera, cosiccome la necessità di rispettare alcune regole condivise e soprattutto di adottare una responsabile convivenza civile.
La proposta stilata è quindi quella di redigere un patto di cittadinanza utile ad avviare un confronto con tutta la comunità islamica e non solo. L’accordo prevede vari punti fondamentali tra cui l’elezione di un consiglio cittadino delle comunità stranieri in grado di creare un dialogo con le varie organizzazioni religiose presenti sul territorio, e il coinvolgimento dei cittadini di diverse etnie al centro di pari opportunità e anti violenza.
Lo scopo è quello di creare una collettività coesa in grado di impegnarsi anche nella lotta contro il lavoro irregolare, una realtà ampiamente diffusa sul territorio ma poco combattuta a livello locale.
“Umbertide Cambia” chiede inoltre la delocalizzazione della moschea poiché la zona in cui sorge attualmente sembrerebbe essere destinata ad altre attività. Ciò potrebbe quindi far ipotizzare “una potenziale illegalità amministrativa, dato che in quel terreno non si può realizzare un luogo di preghiera”.
Il dibattito resta tutt’ora aperto e sembra destinato a proseguire ancora a lungo prima che si giunga ad una presa di posizione condivisa che metta d’accordo i vari schieramenti.