TORGIANO – Il clarinettista Stefano Borghi vince la prima edizione del premio Ciro Scarponi di Torgiano. Dopo due sessioni di ascolti iniziate sabato mattina e conclusesi domenica pomeriggi la giuria della prima competizione che ricorda uno dei più importanti protagonisti della vita musicale di un Novecento che è ormai storia, ha visto una giuria di qualità vagliare trentacinque giovani esecutori provenienti da ogni parte d’Italia, musicisti a fiato e chitarristi.
Presieduta da Giampaolo Lazzeri, presidente nazionale dell’Anbima, e composta da Roberto Rossi, Simone Simonelli e Massimo Agostinelli, dopo un articolato e approfondito dibattito ha espresso una sentenza difficile da raggiungersi, dato l’alto livello dei competitori.
Alla fine il verdetto è caduto unanime sul ventitreenne Stefano Borghi, clarinettista di Sassuolo, un artista già in carriera e ampiamente apprezzato anche nella nostra regione per la sua presenza nel cartellone del festival Omaggio all’Umbria.
Il giovane strumentista sassolese si è aggiudicato il premio grazie alla sua perfetta esecuzione di tre brani di marcato virtuosismo come “Omaggio a de Falla” di Kovacs, “Tema e variazioni” di Rossini e Blues da “Un americano a Parigi” di Gershwin.
Per due giornate la sala Sant’Antonio, sede delle prove della Filarmonica torgianese che si intitola alla memoria del grande concittadino spentosi prematuramente nel 2006, ha visto avvicendarsi intorno al pianoforte musicisti a fiato che, articolati in diverse categorie, hanno voluto mettersi alla prova in un contesto fortemente caratterizzato dalla specifica competenza della giuria.
Il presidente dell’Anbima, Giampaolo Lazzeri, era presente col suo prestigio della sua personalità e con la forza dei numeri della sua associazione, 1800 bande distribuite a livello nazionale. Una garanzia per la risorta Filarmonica Scarponi che si è ricostituita pochi anni fa sotto la guida di Giovanni Cecchetti, dotandosi di una specifica scuola musicale che garantisce il suo attaccamento al mondo della didattica e dell’educazione. Roberto Rossi, a sua volta è prima tromba dell’Orchestra Nazionale della RAI di Torino, ed è anche il genero del compianto Scarponi, per averne sposato la figlia, Matilde, anche lei viola della compagine torinese. Simone Simonelli, poi, è stato uno degli allievi prediletti dell’ultima stagione creativa di Scarponi, ne ha assimilato la scuola e porta alto il nome del suo maestro nell’Orchestra del teatro La Fenice di Venezia, dove è primo clarinetto. La presenza della sezione di concorso dedicata alla chitarra è giustificata dal fatto che il direttore della scuola di musica torgianese, Alessandro Zucchetti, usa i giovanissimi cultori dello strumento a corde come forza integrativa della banda Scarponi, avviando i suoi discepoli, tutti di età scolare, alla pratica della musica coi fiati. Una formula che ha dimostrato di essere funzionale in più di un’occasione pubblica.
Nel corso della premiazione, svoltasi in Sant’Antonio a Torgiano, alla presenza della vedova del maestro, Gabriella Rossi Scarponi, e della figlia Matilde, sono stati ricordati anche i fratello di Scarponi, il violinista Patrizio e i due figli Ivo e Giacomo, rispettivamente violoncellista e violinista.
Una intera stirpe di musicisti che si lega, nel corso degli anni, agli altri Scarponi che hanno militato in quella che, sino agli anni Sessanta, era una bella banda di paese.
Il sindaco di Torgiano, Marcello Nasini, che presiedeva alla premiazione, ha orgogliosamente ricordato come la sua amministrazione sia in netta controtendenza con tutto ciò che avviene nell’ambito italiano. Laddove si tagliano ovunque le spese per la cultura musicale, Nasini ha voluto ribadire invece la sua ferma intenzione di continuare a investire sulla banda Scarponi e su tutto ciò che rappresenta nel territorio, in termini di educazione e di formazione. In pochissimi anni, ha ricordato Nasini, si è ricostituito intorno alla Filarmonica Scarponi e al suo presidente Attilio Gambacorta, un tessuto connettivo che si irradia nel territorio con proposte musicali e formative. Una attività che ha destato attenzione e interesse sin dalla dedicazione della piazza di palazzo Malizia alla memoria di Scarponi, ed è stata ribadita dal primo raduno bandistico che la Filarmonica ha realizzato nelle cantine torgianesi. E in questa chiave va apprezzato l’omaggio che la storica cantina Lungarotti, che ha festeggiato da poco il mezzo secolo di marchio doc, ha voluto dedicare ai componenti della giuria.
Tirando le fila di questo premio nazionale che ha focalizzato il rapporto tra i giovani e il mondo degli strumenti a fiato, il presidente Gambacorta, ha voluto complimentarsi con tutti i candidati per il loro impegno, a cominciare dal concorrente più giovane, l’ottenne Martino Businelli che col suo trombone si è visto assegnare anche la pergamena che il club Augusta Perugia Lion offriva al candidato più giovane. Tra coloro che sono risultati vincitori delle rispettive categorie Gambacorta ha ricordato il clarinettista Francesco Bruni, il sassofonista Leonardo Crescimbeni, la sassofonista Chiara Maria Beatrice Cannavale, quattordicenne di Pompei. Apprezzamenti per il cornista Gabriele Ricci, anche lui torgianese.
Stefano Ragni