Caccia all’uomo, con decine di carabinieri dispiegati e perfino l’utilizzo di un elicottero, ma soprattutto con la collaborazione dei cittadini di Collevalenza e Rosaro di Acquasparta. Un lavoro di squadra che infine ha portato all’arresto di cinque cittadini rumeni tra i 20 e i 30 anni, residenti tra Napoli, Avellino e Caserta che si erano dati alla fuga nei campi e nei boschi tra Todi e Acquasparta. Una fuga durata quasi 12 ore. Quando sono stati presi, nel bel mezzo di un campo, erano stremati e uno di loro aveva anche perso le scarpe.
Tutto ha avuto inizio quando sono cominciati a scattare gli allarmi nella zona industriale di Pian di Porto, a Todi, e nelle zone limtrofe. Alle 23.30 il primo al Consorzio agrario, poi una officina meccanica e una ditta di elettronica, dove i ladri riescono a disattivare l’allarme tentano di rubare un furgone. A segno, invece, i colpi a un’altra ditta di elettronica e a una grande ferramenta. Qui si impossessano di motoseghe, decespugliatori e altri attrezzi.
Il tenente colonnello Domenico Mastrogiacomo ha spiegato in una conferenza stampa: «Si trattava di una banda altamente specializzata in furti in aziende con un modus operandi che rende difficile intervenire». La prassi adottata è sempre la stessa. Il gruppo arriva da fuori regione a bordo di una o più auto ‘pulite’, i componenti scendono e gli autisti si allontanano. Dopodiché si spostano velocemente a piedi tra un obiettivo e l’altro, in qualche caso rubando furgoni o altri mezzi per la fuga. Se ciò non riesce, chiamano gli autisti, che li attendono in un luogo per fuggire.
I carabinieri della compagnia di Todi, comandati dal capitano Luigi Salvati Tanagro, si erano mossi appostandosi tra le aziende. «Era già la quarta-quinta volta da settembre che registravamo blitz di questo tipo, sempre in luoghi adiacenti alle vie di fuga, come è Todi», spiega Mastrogiacomo. Per cui all’ultimo colpo, i militari hanno visto i malviventi risalire la scarpata della E45 con la refurtiva e raggiungere una Fiat Bravo che li attendeva in una piazzola.
Ale 6.30 di venerdì scorso inizia l’inseguimento.
Nella galleria di Collevalenza, i carabinieri riescono a rallentare i ladri ma non possono bloccarli perché, per via del cantiere, la carreggiata è a doppio senso e sarebbe troppo pericoloso. Così all’uscita la banda accosta, abbandona la Bravo e i cinque iniziano a fuggire a piedi nei campi. Qui inizia una battuta che vede impegnati i militari della compagnia di Todi, rafforzati dal comando provinciale di Perugia, ma anche quelli della compagnia di Acquasparta, che fa parte del comando di Terni.
Ma i carabinieri non sono soli. «Decisivo – è stato detto – è stato l’aiuto dei cittadini che ben conoscono quelle zone». In particolare, si attivano i cacciatori con i loro cani, che riescono a fiutare i ladri e, in qualche modo, a costringerli a uscire allo scoperto. A metà pomeriggio la cattura. I cinque vengono portati in carcere con arresto in flagranza per furto aggravato, su disposizione della procura di Spoleto. Il gip convalida e dispone l’obbligo di dimora nei rispettivi comuni di residenza, l’obbligo di permanenza notturna e di presentazione alla polizia giudiziaria. Intanto proseguono le indagini.