Un Natale senza presepi viventi. Per il secondo anno consecutivo il borgo di Arrone rinuncia alla tradizionale rievocazione della Natività e neppure il comitato di Marmore riesce ad allestire la settima edizione. Luci spente anche nelle capanne di Stroncone e della frazione di Coppe. A frenare gli entusiasmi, senza dubbio la direttiva Gabrielli in materia di sicurezza per le pubbliche manifestazioni, che ha moltiplicato burocrazia da adempiere e le spese: “Lo scorso anno abbiamo speso 3 mila euro quasi esclusivamente per adeguarci alle norme – tuona il presidente della pro loco di Stroncone Mauro Gasbarri -. Una follia considerate pure le responsabilità che un volontario è costretto ad assumersi. Addio quadri in paese e neppure l’Acli di Coppe proporrà l’avvincente rievocazione, troppe grane”.
Benito Oppo di Marmore con le nuove disposizioni ha fatto i conti e lo scorso anno è arrivato a spendere 12 mila euro; nel conto compresi estintori e gruppo elettrogeno d’emergenza per il presepe a ridosso del salto d’acqua più alto d’Europa.
Dalle parti della cascata però, più di tutto quest’anno è mancata la partecipazione: “Pochi volenterosi racconta Benito Oppo e, complice il Comune di Terni che non sembra minimamente interessato all’evento, ho gettato la spugna”.