La Commissione parlamentare sulle Ecomafie ha iniziato ad operare proprio partendo dalla nostra regione ed i primi risultati fanno capire che avrà molto da lavorare per venire a capo dei tanti problemi ambientali che affliggono il nostro paese.
Nella zona ternana indagato numero uno è l’Ast che opera a ridosso della città e necessiterebbe di un controllo costante e puntuale, ma si è appreso che l’Arpa Umbria copre solo il 5% delle emissioni per carenza di personale.
Difatti su 200 camini da cui escono fumi dell’acciaieria solo 10 vengono monitorati costantemente e la situazione non migliorerà dicerto con la chiusura dei dipartimenti territoriali di Perugia e Terni come denunciato dal presidente del Consiglio comunale Francesco Ferranti: “Se la Regione intende veramente contrastare le criticità ambientali della Conca ternana blocchi la riorganizzazione di Arpa, decisa dal direttore generale e avallata dalla Giunta.
Sopprimere i due dipartimenti significa indebolire l’azione dell’Agenzia nella zona con i maggiori problemi ambientali dell’Umbria, ossia il Temano. La Regione faccia cose serie anziché chiacchiere”.
Dal canto suo l’ Ast, fa sapere che l’azienda effettua i controlli previsti: “In relazione a quanto appreso a margine della visita della Commissione parlamentare sugli illeciti ambientali in materia di rifiuti è doveroso precisare che tutte le emissioni in atmosfera (per un totale di 130 camini) sono controllate, secondo le modalità e le frequenze stabilite dalle prescrizioni Aia, mediante campionamenti ed analisi effettuati da laboratori esterni qualificati. Sono invece oggetto di monitoraggio in continuo le emissioni di forni e convertitori, che sono quelle più rilevanti per tipologia e quantità (80% in termini di portata del totale emesso) e sono consultabili mediante il proprio sito o attraverso una apposita app e sono quindi disponibili per chiunque voglia consultarli.”