Venti milioni a fondo perduto che si stima produrranno oltre 71 milioni di investimenti, per 205 nuove assunzioni, e circa 44 milioni di agevolazioni per le aziende. Sono questi alcuni degli importanti numeri del bando “area di crisi complessa” del sistema locale di Terni.
Si è chiuso in questi giorni l’avviso pubblico relativo agli aiuti previsti dalla legge 181/89 per il rilancio delle zone industriali in crisi che promuove programmi di investimenti finalizzati alla creazione di nuovi posti di lavoro.
In nove hanno risposto all’appello per attingere alle risorse messe a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico che servono ad attivare nuove possibilità per la zona.
Il ministero dello Sviluppo economico ha così dato seguito all’accordo di programma sottoscritto con la Regione lo scorso 28 febbraio mettendo sul piatto questi 20 milioni che devono servire ad attrarre altri investimenti destinati al rilancio delle attività industriali, alla salvaguardia e all’incremento dei livelli occupazionali, con particolare attenzione ai lavoratori e alle lavoratrici licenziati e ai disoccupati, al sostegno dei programmi di investimento e sviluppo imprenditoriale nel territorio dei Comuni appartenenti all’area.
“È il primo e importante avviso con cui si è data attuazione concreta al progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area di crisi complessa – spiega l’assessore allo Sviluppo economico Fabio Paparelli -. E’ in questo pacchetto che rientra anche l’investimento Leolandia la cui istruttoria è ripartita. Ci sono poi anche altri avvisi con fondi regionali che sostengono per esempio la ricerca e le start up. Anche perché spiega ancora il vice presidente della giunta regionale chiusa questa fase, legata espressamente alle crisi industriali, dovremo chiedere subito la convocazione dei tavoli di programma su ambiente, infrastrutture e università, perché l’area di crisi complessa ha proprio l’obiettivo di atti , vare anche altri fattori di attrattività territoriale, sviluppando centri di ricerca, soluzioni per criticità ambientali e problemi infrastrutturali”.